Ormai il distacco dalla gente è
conclamato, i comizi semi deserti ne sono la prova. La mancanza di idee
politiche e di proposte vere per i cittadini stanno ponendo il Pd ariccino in
una posizione davvero scomoda. Anni e anni di governo non hanno dato alla
risicata ex maggioranza quel grado di consenso che gli permetterebbe di
muoversi serenamente nel panorama politico della città. In sostanza hanno una grande paura di perdere! Perdere, per loro vorrebbe dire lasciare
una serie di privilegi e poteri, reti di interessi, che si sono ricavati nel
tempo, in anni e anni di governo che alla città, è sotto gli occhi di tutti,
non hanno affatto giovato, anzi!
“È ora di cambiare!” È questa la
frase che risuona per le vie di Ariccia. L'hanno sentita tutti e l'hanno
sentita anche loro che, non sapendo più che pesci prendere, vogliono “buttarla
in caciara” e hanno optato per la strada della provocazione. Una provocazione
continua, scorretta e disonesta (soprattutto nei confronti dei cittadini che
certamente meriterebbero uno spettacolo migiore).
Allora niente più contenuti.
Niente più proposte per la città. Si parla solo per provocare l'avversario. Si
fanno girare volantini diffamatori e offensivi, anche a livello personale e
della famiglia dell'unico candidato sindaco che temono, quello che li batterà
alle elezioni. Lo scopo è evidente: creare un clima di tensione, fare fuoco e
fiamme affinché si possa provare a delegittimare il risultato che uscirà dalle
urne. È una vergogna!!!
Dicono poi che vogliono un
dibattito di piazza. Domandatevi il perché. Con un dibattito di piazza
avrebbero due risultati: il primo avere finalmente un pubblico, quello di Di
Felice, il secondo quello di provocare con offese pesanti il candidato
avversario e le persone presenti al solo fine di dividere la piazza e creare lo
scontro fisico, così poi potranno dire “quanto sono cattivi i loro avversari”.
Cinque anni fa questa cosa l'hanno già fatta. L'ex sindaco offese personalmente
Di Felice, diede a lui e ai suoi sostenitori del delinquente, e stigmatizzò il pubblico del suo avversario come "plebaglia". Non solo, poi presero le
immagini di quella brutta giornata, le montarono ad arte per far apparire
"cattivi" i propri avversari e diffusero il video diffamatore su youtube.
La loro provocazione è continua ma Di Felice e i suoi candidati non la
vogliono più vedere. Voltano lo sguardo verso i cittadini di Ariccia, gli unici
degni di attenzione!
Roberto Di Felice e i suoi candidati vanno per un'altra strada, quella del
cambiamento e del rinnovamento della città.
Allora per parlare di qualcosa di concreto leggete queste parole di Roberto Di Felice in introduzione al suo Programma Amministrativo.
Ariccia, la nostra città, ha vissuto in questi anni, per mano dell’amministrazione
comunale, uno dei periodi più infelici della propria storia repubblicana, un
periodo segnato dalla decadenza economica, da un pesante aumento del carico
tributario e tariffario sui cittadini, dal disagio sociale, dalla mancanza di
interventi validi a tutela della sicurezza urbana, da una gestione della cosa
pubblica inefficiente, diseconomica e priva di trasparenza, dalla degradazione
dei cittadini, escluso il ristretto circolo degli amici, alla condizione di
sudditi.
Unamministrazione comunale che ha realizzato quasi nulla
del programma amministrativo che aveva presentato nel 2011 e, in molti casi,
fatto il contrario di quello che vi aveva previsto e che non ha risolto nessuno
dei problemi strutturali o delle criticità di Ariccia. Il risultato: una
città spenta, economicamente infiacchita, in regresso civile e culturale,
peggiorata nei servizi.
Animati dall’intendimento di migliorare in ogni aspetto la qualità
della vita degli ariccini e di riportare la nostra città alla luce dal buio in
cui l’ha precipitata l’amministrazione comunale, abbiamo unito le nostre forze
in una coalizione di sole liste civiche che riconosce la propria missione:
* nel rigenerare ad Ariccia un tessuto civico fondato sul rispetto
delle regole da parte di tutti e, in quanto agli amministratori pubblici, sulla
corretta, economica ed efficiente gestione della cosa pubblica, sulla
trasparenza amministrativa, sulla tutela dei deboli, sulla giustizia sociale,
sulla cura della qualità e della sicurezza del vivere comunitario;
* nel contribuire a che i princìpi e i valori costituzionali siano
i riferimenti a cui gli amministratori pubblici devono conformare i propri
comportamenti e le proprie azioni, affinché prenda corpo e si affermi una
solida etica della responsabilità;
* nell’operare affinché il costante confronto con i cittadini, i
soggetti economici e le loro associazioni e le organizzazioni culturali,
sportive, umanitarie e religiose divenga il metodo privilegiato per orientare
democraticamente l’attività amministrativa a decisioni condivise basate su
necessità o speranze comuni;
* nell’eleggere come criterio informatore dell’amministrazione
comunale il principio di sussidiarietà orizzontale, inteso come partecipazione
dei cittadini singoli o associati a progetti e attività di interesse generale;
* nel rendere patrimonio comune la convinzione che la tutela e
valorizzazione dei beni e valori ambientali, paesaggistici e culturali sono il
tributo di rispetto che gli amministratori pubblici hanno il dovere di recare
alle generazioni future;
* nell’incentivare l’educazione scolastica e culturale, perché è
il cardine del progresso umano, è l’elemento che orienta la persona ai veri
valori, è la linfa che nutre l’dentità etica e civile della comunità;
* nel favorire la pratica sportiva, perché è una palestra
importante per educare i giovani a vivere insieme con lealtà;
* nell’assicurare agli utenti servizi trasparenti, efficienti ed
efficaci, perché servizi siffatti sono una delle condizioni necessarie del ben
vivere della comunità;
* nel rilanciare il turismo e le attività commerciali e
produttive, settori vitali ma pesantemente trascurati dall’amministrazione
comunale, perché senza prosperità economica si indeboliscono il civismo e il
tessuto culturale della comunità;
* nell’orientare all’impegno politico e sociale i giovani, perché
il miglioramento e la modernizzazione della comunità non sono possibili senza
la loro propulsione;
* nel garantire a tutti i cittadini pari opportunità in ogni campo
della vita cittadina, perché questa garanzia è il fondamento della giustizia
sociale;
* nel curare i bisogni degli anziani e nel valorizzare la loro
esperienza, perché la comunità è giusta se vi è solidarietà tra
generazioni ed è organica se i giovani progettano il loro futuro non
trascurando la sapienza trasmessa dai padri;
* nel tutelare la salute come fondamentale diritto della persona,
perché la sua tutela è la condizione essenziale per il mantenimento della
dignità umana, e nel tutelare la famiglia come fondamentale nucleo della vita
associata, perché la sua tutela è la condizione essenziale per il
mantenimento della coesione sociale;
* nell’alimentare il dialogo interreligioso e interculturale,
perché è l’unica garanzia di pacifica convivenza e solida integrazione tra
religioni ed etnie diverse.
“Ho sentito la vita politica come un dovere e il dovere dice
speranza” (Don Luigi Sturzo)
Roberto Di Felice