Un
libro piccolino, divertente e stravagante, una piacevole lettura sul piacere
della lettura.
Il
testo costruito
sulla finezza di un umorismo
intelligente, di marca britannica che si manifesta attraverso scoppiettanti
dialoghi e battute attraverso cui dà voce ai personaggi.
E’ un inno alla passione della
lettura, una passione che diventa dipendenza e dalla quale non si vuole guarire;
questo è un libro
che, fa pensare al valore dei libri, al potere della lettura, all'accrescimento
culturale e personale che comporta.
Arrivata
quasi all’età di ottant’anni, la sovrana inglese scopre la lettura: questo è il
cuore della trama. Per tutta la vita i libri l’hanno circondata, stipati nei
polverosi scaffali delle biblioteche dei palazzi regali, ma lei non ha mai
conosciuto il piacere della lettura poiché sempre troppo
occupata e vincolata dai doveri di sovrana. Una vita nella quale ogni scelta le
era stata gestita ed indirizzata per soddisfare solo le necessità di stato.
Divertente e
anche se sconveniente è che, l’irruzione dei libri nella vita della regina ha
effetti di generale stravolgimento degli equilibri di palazzo, dove di punto in
bianco prende piede un autentico terrore all’idea che la sovrana trascuri gli impegni
di corte, le convenzioni e il protocollo per mettersi a fantasticare di libri.
E di fatto la regina inizia a trovare sempre più noiose le incombenze regali,
le uscite pubbliche, gli incontri con i sudditi che le sottraggono tempo alle
sue amate letture.
L’assoluta
scorrevolezza della scrittura, che rende la lettura estremamente piacevole,
potrebbe far pensare che trattasi di un libro “semplice”.
In realtà in
questo modo se ne andrebbe sicuramente a sminuire il valore.
Affascinante
è il racconto della trasformazione psicologica
che i libri creano nella regina. Come se per decenni avesse vissuto e guardato
il mondo senza ne viverlo ne guardarlo veramente, adesso è sopraffatta da
un’estrema curiosità verso la vita; e si accorge che nei libri può trovare le
risposte a molte domande che non aveva avuto mai il coraggio di porre.
Di fronte ai
libri, la regina perde la sua “importanza” e diventa una donna come tante,
piena di fragilità e di interrogativi. I libri le fanno prendere coscienza del tempo
sprecato a dedicarsi ad inutili riti ed etichette.
Per
concludere definirei questo testo un piccolo capolavoro di humour che non può
mancare nella libreria di un appassionato lettore. E la conferma l’abbiamo
nella conclusione realizzata con un colpo di scena imprevedibile.