Pulizie, tinteggiature, opere di manutenzione sui beni comunali, cura del verde
pubblico, ecco alcuni esempi di lavori che possono essere svolti da chi non ha
la possibilità di pagare multe, tributi o canoni. Un sistema intelligente,
semplice, con il quale l’amministrazione può andare incontro a quelle persone
che mettono a disposizione le proprie prestazioni per compensare quanto
dovrebbero pagare. Questo è il baratto amministrativo, un intervento di
politica sociale, fornito da un utile mezzo normativo, per far ottenere a
cittadini singoli o associati la riduzione o l’esenzione di imposizioni
finanziarie comunali.
La
coalizione che sostiene Roberto Di Felice ha già pronto un regolamento
specifico da sottoporre al consiglio comunale per l'approvazione. L’intento è quello di restituire dignità ai
cittadini di Ariccia e ciò si può fare cominciando da chi è meno fortunato,
dando la possibilità a chi è afflitto da problemi economici, ma ha comunque la
volontà di pagare ciò che deve all’amministrazione, di farlo con il lavoro.
NOTA
L’istituto
del baratto amministrativo ha il proprio fondamento normativo nell’articolo 24
del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito nella legge n. 164 del 2014,
articolo il cui testo è il seguente:
“I
comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la
realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o
associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli
interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di
aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e
riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati,
e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o
extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni
possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di
attività posta in essere. L'esenzione è concessa per un periodo limitato e
definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in
ragione dell'esercizio sussidiario dell'attività posta in essere. Tali
riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in
forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”.
L’intervento
dei cittadini deve riguardare, dunque, un territorio da qualificare ed essere
alternativo e sostitutivo rispetto a quello del Comune. A fronte
dell’intervento sussidiario dei cittadini, il Comune può deliberare uno
specifico regolamento che disciplina la riduzione o l’esenzione di tributi
“inerenti al tipo di attività posta in essere".