di Gianni Casciano
Essere
felici. Tutti vorremmo trovare la chiave per esserlo; eppure siamo sempre in
preda ad angosce pensieri, ansie, tristezze che ogni giorno ci vengono poste
dalla quotidianità.
Roberto
Vecchioni nel suo
libro “La vita che si ama” dice che la felicità non è una questione di
istanti, ma una presenza costante che corre parallela a noi, seguendo tutti i
nostri spostamenti.
In
questo libro autobiografico, non vengono raccontati i grandi eventi che hanno costellato la vita
di Roberto Vecchioni musicista, autore, poeta, professore; ma piccole storie di
vita, alcune apparentemente poco importanti, altre con emozioni molto forti, ma
molto intime. Ed il tema centrale è appunto la felicità. Non sono storie di una
persona famosa, ricca, di successo, ma sono storie semplici, momenti di vita,
di quella stessa persona; racconti, aneddoti, poesie, i cui protagonisti, oltre
all'autore, sono i suoi figli, Francesca, Carolina, Arrigo, Edoardo e la moglie
Daria Colombo.
Tutte
le persone possono riconoscersi in queste storie, e possono imparare a narrare
a se stessi le proprie.
Molto
interessante è il concetto del tempo orizzontale, una illusione di tempo, che
invece deve essere vissuto come verticale: “I bambini, i pazzi, i geni, i
poeti, non conoscono il tempo orizzontale, non ne hanno bisogno, sanno che
quando vedi una cosa la vedi per l'ultima volta[...]. Il loro è un tempo
verticale, non c'è passato, non esiste futuro, perché per loro i ricordi sono
lì, adesso, a portata di mano[...]. Passato, presente e futuro sono impilati
l'uno sull'altro, sono un obelisco che poggia su una tessera sola.”
Molto
toccante la descrizione degli attimi che precedono un concerto, il momento
prima di salire sul palco, quando la tensione sale. “... ero emozionato come
sempre, come lo sono ovunque. Non ricordo più nessuna canzone e vorrei essere
da qualsiasi altra parte con qualsiasi altro mestiere che non mi metta addosso
questo magone. […] quando salgo i primi gradini per il palco divento un altro.
[…] Non esiste il tempo su quel palco, non c'è più memoria, tutto è adesso”.