Come
ogni anno il 22 marzo si celebra il World Water Day: un'occasione per
riflettere sul valore dell'acqua, per comprendere che l’acqua è qualcosa che va
protetto.
Nella
nostra fortunata porzione di mondo ne abbiamo tanta d'acqua (ma forse non
ancora per molto) e neanche ci rendiamo conto che altrove non è così. Ci sono
luoghi dove poter bere un bicchiere acqua pulita è un sogno, dove fare la
doccia tutti i giorni è qualcosa che realmente non esiste, dove poter
innaffiare le proprie colture può diventare un problema. Ci sono luoghi, e non
sono troppo lontani da noi, dove il deserto avanza, e dai quali molti scappano per giungere
sulle rive dei nostri mari.
In
Italia sull’acqua si era fatto un referendum affinché questo bene prezioso
fosse e rimanesse pubblico ma nei giorni scorsi in Parlamento, con un
emendamento del Partito Democratico, il partito del nostro ex sindaco, l’esito
del referendum e la volontà di 27 milioni di cittadini sono stati stravolti: è
bastato che che fossero votate queste poche parole: “La gestione pubblica del
servizio idrico non dovrà più essere obbligatoriamente pubblica, ma solo in
“via prioritaria”. E per fortuna che Renzi, tanto amato da sindaci ed ex
sindaci dei Castelli, nel 2011 si schierò apertamente con il fronte del SI per
il referendum ed oggi si ritrova a capo del partito che l’ha vanificato.
Una vecchia perdita ad Ariccia |
Andando
poi a vedere le cose nel nostro comune ci rendiamo conto che, pur essendo i
Castelli Romani ed Ariccia luoghi dove di acqua c’è sempre stata abbondanza,
da un po’ di anni, specie nei mesi estivi, questa è spesso mancata in intere
zone della città. Anche in altri paesi dei castelli è accaduto lo stesso.
Pensiamo proprio che ciò dipenda da una cattiva gestione delle nostre risorse
idriche.
Il
grosso scandalo dell’acqua ad Ariccia, e un po’ in tutto il territorio che ci
circonda, è quello degli sprechi. Proprio dalle pagine di ECO16 negli anni
abbiamo segnalato alcune delle moltissime e copiose falle all’acquedotto che è
un vero colabrodo. Vecchie ed obsolete, le tubature subiscono continue rotture
che portano, nel migliore dei casi, l’acqua in superfice. Altre volte l’acqua
semplicemente si disperde nel sottosuolo per mesi e mesi senza che nessuno se
ne renda conto. Si calcola che oltre il 40% dell’acqua che passa negli
acquedotti nazionali venga dispersa. La situazione nella nostra città, per la
nostra esperienza, appare aggravata dal fatto che quando si verifica una rottura
le riparazioni, non solo non sono immediate, ma spesso neanche ben fatte. Succede
che i guasti si sono ripetuti più volte sempre negli stessi punti e, allo spreco
del prezioso liquido si sono sommati i disagi per i cittadini.
Almeno,
pensiamo, si dovrebbe avere ad Ariccia, ed in ogni comune, un ufficio del
gestore idrico, che tra l’altro era previsto ma mai realizzato, (di questo penso
proprio che possiamo "ringraziare" le passate amministrazioni) così che eventuali
guasti potessero essere riparati con immediatezza. Qualche anno fa, anche ad
Ariccia, era presente la figura del “fontaniere” che provvedeva con
sollecitudine a porre riparo là dove servisse. Oggi, quando c’è una fuoriuscita d’acqua, di deve sperare che qualcuno avverta l’Acea, che questa intervenga il prima possibile e poi
sperare che l’intervento si fatto bene.
Nella giornata mondiale dell’acqua
ricordiamoci che presto ci sarà un altro referendum, questa volta per
proteggere l’acqua dei nostri mari e per fornire una spinta a chi ci governa a
dirigere le politiche energetiche verso forme virtuose e pulite come le rinnovabili. Ad Ariccia Patto
Sociale e tutte le liste che fanno capo a Roberto Di Felice, come pure il
Movimento 5 Stelle, stanno facendo informazione per per questo referendum del 17
aprile, perché si voti SI, al contrario di quanto vorrebbe il Partito
Democratico a livello nazionale che si è espresso ufficialmente per l’astensione, come si può
vedere QUI.
Sapevate che…
Il volume di acqua erogata agli utenti delle reti di distribuzione dell’acqua potabile è di 5,2 miliardi di metri cubi nel 2012, che corrisponde a un consumo giornaliero di 241 litri per abitante, 12 litri al giorno in meno rispetto all’ultimo dato censito nel 2008.
Nel 2015, l’erogazione dell’acqua nelle abitazioni viene indicata come irregolare dal 9,2% delle famiglie italiane, percentuale in leggero aumento rispetto al 2014 (8,7%).
La scarsa fiducia a bere acqua di rubinetto continua a essere un fenomeno abbastanza diffuso, anche nel 2015 tre famiglie su dieci hanno manifestato questa preoccupazione.
Dati dal sito Istat
Si consiglia la lettura di quest’articolo sulle “casette dell’acqua”
della parlamentare M5S Federica Daga, da sempre impegnata sul tema dell’acqua
e di dare magari un’occhiata al suo sito web. http://www.federicadaga.net