Sono i più deboli, sono quelli che non hanno voce in capitolo, sono quelli che tanto non possono votare.
Sono i bambini. Raramente la politica si occupa di loro, che pure sono una buona parte della popolazione, dimenticando, tra l'altro, che i bambini, sono il nostro futuro.
Sono i bambini. Raramente la politica si occupa di loro, che pure sono una buona parte della popolazione, dimenticando, tra l'altro, che i bambini, sono il nostro futuro.
Il 3 novembre, in audizione presso
la Commissione Bilancio di Camera e Senato, il presidente dell'ISTAT Giorgio
Alleva è stato ascoltato in relazione alla Legge di Stabilità che avrà sulla
crescita, secondo le stime dell’Istituto di statistica, un impatto sul Pil
lieve nel 2016 e maggiore nel 2017.
foto da archivio storico dell'Unità |
Ma il dato che più ci ha colpito,
nella relazione consegnata alla Commissione, è quello sulla povertà dei bambini
in Italia.
Nel nostro Paese oltre un milione
di bambini è in condizioni di povertà assoluta: ben il dieci per cento del
totale. Una cifra terribile, non degna di una nazione che si proclama civile e
che vorrebbe essere guida ed esempio in Europa.
All'inzio della crisi, nel 2008 – ha ricordato il presidente Alleva - i
minori in condizioni di povertà assoluta erano 375mila, nel 2011 erano 523mila.
Fino ad arrivare al milione e 45mila dell'anno scorso. Un dato
ancor più preoccupante rispetto ad una incidenza di povertà assoluta per il
complesso della popolazione pari al 6,8%. Il fenomeno ha sottolineato Alleva
- coinvolge oltre un milione di bambini
e ragazzi, quasi il doppio rispetto al 2011 e il triplo rispetto al 2008, ed è
più diffuso nel Nord e nel Mezzogiorno, soprattutto nelle aree metropolitane
del Nord e per i minori che vivono in famiglie composte solo da stranieri. Fra
questi ultimi, oltre un terzo è in povertà assoluta (il 37,3%) per un totale di
406mila minori e l'incidenza si mantiene elevata anche tra quelli in famiglie
miste (19,8%, 84mila).
La colpa di questa situazione non può essere semplicemente scaricata sulla crisi, in modo generico ed impersonale, la responsabilità di una situazione tanto vergognosa, da terzo mondo, è assolutamente di chi ha governato il Paese fino ad oggi.
La colpa di questa situazione non può essere semplicemente scaricata sulla crisi, in modo generico ed impersonale, la responsabilità di una situazione tanto vergognosa, da terzo mondo, è assolutamente di chi ha governato il Paese fino ad oggi.
Fabio Ascani