Uno studio pubblicato sulla rivista americana JamaPsychiatry e firmato da Lilian Calderón-Garcidueñas, dell’Università del
Montana, sostiene che l’inquinamento dell’aria, lo smog, non solo fa male alle
vie respiratorie ma può danneggiare anche il cervello, soprattutto nei più
giovani e nelle bambini ai primi mesi di vita.
Gli inquinanti, come le polveri sottili o gli idrocarburi, hanno la
capacità di penetrare nel circolo sanguigno dal quale giungono fino al cervello
dove possono fare danni gravi, vista la loro tossicità. Nell’articolo non si
esclude la possibile responsabilità in patologie quali psicosi, demenze
precoci, depressione, con una possibile correlazione con i suicidi.
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L'inquinamento dell'aria non è qualcosa di astratto o di lontano. Purtroppo siamo costretti a respirare inquinati ogni giorno, con tutti i rischi che ne conseguono per la nostra salute. Le fonti degli inquinanti non sono sempre facili da individuare ma quelle più grandi ed evidenti sono sotto gli occhi di tutti: lo smog prodotto dalle automobili, i fumi della ciminiere delle industrie, le polveri sottili frutto della combustione dei rifiuti negli inceneritori. Fonti di inquinamento grave sono poi de discariche, che emettono nell'aria gas nauseabondi (triste esempio ai Castelli Romani è la discarica di Roncigliano). Altra fonte di inquinamento dell'aria è il fumo di sigaretta, specie nei luoghi chiusi. Se fumare fa male a chi fuma, il fumo passivo non è da meno e può essere fonte di gravi disturbi e causa di patologie specie nei per i più piccoli.