Di Francesca Senna
Il tema principale di questa narrazione è il rapporto tra uomini e donne, dal punto di vista di un maschio; in questi racconti, la vittima della passione amorosa non corrisposta, del tradimento o della perdita è di sesso maschile.
Gli elementi che concorrono puntualmente al raggiungimento di tale obiettivo sono in modo sequenziale: l’amore, il tradimento, l’abbandono o la perdita, la solitudine. Una forte malinconia e delicatezza delle descrizioni caratterizzano il testo come buona parte della letteratura giapponese in generale, le quali rendono leggera e molto piacevole la lettura di tali racconti, ma allo stesso tempo lasciano un lieve sentimento di sconforto.
Le ambientazioni, ad altissima definizione, fanno da sfondo a vicende considerate più importanti, ovvero le storie d’amore dei protagonisti. L’autore è molto attento nel farci vedere (e sentire) ogni pietanza e ogni bevanda consumate dai suoi personaggi, così come è molto preciso nel descriverci le musiche che ascoltano. C’è sempre un libro, o un film, o una canzone, in sottofondo, quasi a voler completare l’azione.
Tutte le vicende sono poi narrate attraverso un personaggio “testimone”: l’amore diventa una sorta di impellenza linguistica: chi lo prova, chi ci è dentro, non può fare a meno di narrare. narrare la propria vicenda è una sorta di necessità vitale; ed il tempo della narrazione diventa elemento fondamentale e imprescindibile e ci fornisce la consapevolezza dell’irreversibilità degli eventi accaduti.
Gli ultimi tre racconti mettono in luce la leggerezza dell’amore degli uomini che non riescono ad avere rapporti stabili e duraturi in un mondo irreale ed irrealizzabile , in uno spazio e in un tempo che sembrano sospesi a rappresentare un mondo in cui è difficile orientarsi.
L’amore diventa un fatto linguistico, una necessità, per chi lo prova, di raccontarlo, non importa per quale motivo o a quale interlocutore purché vi sia la possibilità di esternalizzarlo. Quando l’amore smette di parlare qualcuno ne deve raccogliere l’eredità, in maniera più o meno volontaria: la trasmissione orale e quindi la memoria degli eventi non deve essere interrotta.
Nonostante il testo non faccia parte del filone magico-fantastico dell’autore abbiamo ben due racconti che – incentrati sul tema degli uomini senza donne - ne ricadono a pieno titolo nell’ambientazione, dove l’assurdo diventa il tema centrale ed è la condizione in cui si dibatte l’uomo:
1. Kino, il marito che ha sorpreso la moglie a letto con un collega di lavoro, decide di rifarsi una vita buttandosi anima e corpo nella gestione di un bar in un luogo non meglio identificato; prova a dimenticare, ma non è abbastanza, deve imparare a perdonare e ad ascoltare il proprio cuore, deve avere il coraggio di ammettere: “sì, sono stato ferito, e molto profondamente” se vuole evitare che i serpenti lo assedino.
2. Gregor Samsa è il racconto che rovescia la prospettiva della metamorfosidi kafka: non un uomo trasformato in scarafaggio, ma uno scarafaggio che si sveglia trasformato in uomo e che subito scopre la potente molla della condizione umana che si chiama desiderio