Solitamente non mi piace scrivere
di artisti in occasione della loro scomparsa, ma in questo caso, come in altre
rare volte, faccio un’eccezione e vi spiego il motivo. Su Facebook ho letto il
post di un blogger-giornalista, che scrive per un importante testata e un blog
musicale molto seguito. Questo giornalista inizia il post giustificandosi per quanto
sta per scrivere, perché sa che gli farà perdere la stima di qualche lettore; scrive
che nonostante fosse stato sempre un seguace della musica metal, hard rock,
progressive, nella sua collezione di dischi ci sono anche due vinili di Mango, non so se il primo
e il secondo, ma poco importa. Mi ha colpito il fatto che occorre giustificarsi
per un gusto musicale e soprattutto che occorre poi fare una sorta di coming
out se l’artista seguito in segreto scompare tragicamente e improvvisamente.
Non ho mai scritto articoli su
Mango, né sulla sua discografia, semplicemente perché ECO 16 è un giornale di
Roma e dei Castelli Romani, quindi cerco di parlare di artisti che in qualche
modo abbiano a che fare con il nostro territorio.
Di sicuro non mi giustifico, come
non ho mai fatto con nessuno quando parlavo delle mie preferenze musicali, sul
fatto che al tempo di “
Lei Verrà”, “Oro”, “Mediterrano” lo ascoltavo e lo
apprezzavo molto e cercavo di carpire la sua capacità di usare la voce in
maniera così variegata, tra falsetti e voce piena, il tutto sempre con uno
stile ben definito e una chiara personalità artistica. Il tutto mentre
ascoltavo anche i Led Zeppelin, i Pink Floyd, Simon and Garfunkel, i Genesis i
Dream Theater, Claudio Baglioni, Venditti, De Gregori, Ivan Graziani, i
Beatles, Neil Young, ma anche Rita Pavone, Mina, Giorgio Gaber, Nada e via così
potrei elencare nomi per altre dieci pagine.
Di lui mi è piaciuta la sua forte
personalità, portata avanti negli anni, sempre con forza e determinazione,
contro il tempo e la moda del momento, in una lunghissima carriera iniziata nel
lontano 1975. Di persone che sono sempre state se stesse per tutta la vita ce
ne sono poche, e ce ne vorrebbero sicuramente di più. Persone che seguono la
loro passione e non la vogliono trasformare in una macchina da grandi numeri.
Mi piacerebbe che fosse ricordato
per tutto questo e non per i video scioccanti che girano sui vari social e
giornali web, dove si vedono i suoi ultimi istanti di vita; eliminiamo questi
post e magari condividiamone altri che riguardano la sua storia musicale, così
che chi non lo conosce può apprezzarlo e chi lo conosce può ricordarlo.
Gianni Casciano