Il
cuore della vita politica della città è il Consiglio Comunale, con un ruolo
paragonabile a quello del Parlamento, è l'organo di indirizzo e di controllo
politico-amministrativo del comune. Tra le principali competenze del Consiglio
Comunale ci sono lo statuto dell'ente, il bilancio, il conto consuntivo, il
piano urbanistico comunale, il piano delle opere pubbliche e le convenzioni tra
gli enti locali. Tutte questioni di grande importanza, delicate, che riguardano
da vicino la vita dei cittadini e i cittadini dovrebbero avere il massimo
interesse ad essere informati su ciò che accade e si decide durante le sedute
del Consiglio. La realtà è che spesso questi vengono svolti in orari difficili,
andando a terminare la sera tardi, a volte di notte, e le persone non riescono
a recarsi di persona per assistere alle sedute.
Per
fortuna oggi esiste la possibilità di trasmettere i Consigli Comunali sul web.
Questa è una cosa che avrebbe dovuto fare l’amministrazione già da tanto tempo,
visto che si è autoproclamata “trasparente”, ma fino ad ora nulla!
Anni
fa, in realtà, le rispese venivano trasmesse dal blog La Voce di Ariccia, senza
che ci fosse nessun clamore. Anche noi di ECO 16 abbiamo spesso ripreso e postato
sul web stralci video delle sedute, poi qualche tempo fa, durante il consiglio
del 12 giugno 2014, la presidente del consiglio ci ha chiesto di non riprendere
più perché non tutti i consiglieri erano d’accordo che si facessero le riprese.
Ovviamente abbiamo spento la telecamera e da allora nulla più.
Il
29 ottobre scorso Roberto Di Felice, di Patto Sociale per Ariccia, con i
consiglieri Enrico Indiati, Franz Cianfanelli e Augusto Di Felice hanno
protocollato in Comune un documento con il quale chiedevano formalmente la
convocazione di un nuovo consiglio comunale straordinario e, in assemblea
aperta a tutti i cittadini, affinché sia
posta in discussione, entro il termine previsto dall’art. 39, comma 2,
decreto legislativo n. 267 del 2000 e dell’art. 26, comma 4, dello statuto del
Comune di Ariccia, la proposta di un
schema di regolamento specifico oppure di un corpo normativo che integri il
vigente regolamento per il funzionamento del consiglio comunale e delle
commissioni consiliari di Ariccia, allo scopo di disciplinare, nel rispetto dei
limiti posti da norme di qualsiasi rango stabilite dai competenti organi
normopoietici, le riprese audiovisive delle sedute degli organi
collegiali del Comune di Ariccia e la loro diffusione.
All’ultimo
Consiglio Comunale, il 26 novembre, gli amici del Movimento 5 Stelle avevano
già montato una cinepresa su di un cavalletto convinti che questa volta nessuno
si sarebbe opposto alle riprese. Non è
stato così (dal
blog del M5S Ariccia): “Fiduciosi che finalmente l’Amministrazione
voglia dar seguito alle sue reiterate promesse in tema di trasparenza,
partecipiamo anche per documentare con una ripresa video l’evento ma, una volta
montata tutta l’attrezzatura per la ripresa, la Presidente del Consiglio,
unitamente a Sindaco e Giunta, nel tacito assenso della maggioranza presente,
ci intima di non riprendere la seduta. Inizia quindi una pseudo discussione,
preliminare al Consiglio Comunale, sulla possibilità di fare riprese, dove:
-
l’opposizione pretende un regolamento,
- la
maggioranza dice di averlo trasmesso,
- il
Sindaco sostiene che consente lo streaming con accesso limitato solo dalla sala
adiacente, inibendo quindi la visione a chi si trova fuori della casa delle
associazioni. Praticamente un paradosso: sarebbe come pagare il biglietto per
la partita di calcio, arrivando in tempo allo stadio, per seguire poi tutta la
partita in diretta sulla TV dal bar adiacente lo stadio!!! ”.
Risultato
è che ancora una volta i cittadini, tranne quei pochi presenti, sono stati di
fatto esclusi dalla visione del Consiglio Comunale.
È
evidente che ad Ariccia occorre un regolamento che disciplini in modo chiaro,
ed una volta per tutte, la possibilità di fare riprese durante le sedute consiliari,
un regolamento che sia il più possibile aperto, non solo alle testate
giornalistiche, ma anche alle associazioni o ai singoli cittadini che abbiano
scopi non contrastanti con le norme costituzionali, legislative o regolamentari
e tendano a fornire informazioni su attività e temi di interesse pubblico.
In
tal senso la proposta di regolamento elaborata da Roberto Di Felice, che prevede anche le riprese delle riunioni
delle commissioni consiliari, è davvero completa e liberale, tenendo conto
sia del diritto all’informazione che della tutela dei dati personali e il
diritto alla tutela della dignità umana. Insomma un regolamento decisamente più
aperto e completo di quello fornito dalla maggioranza che, riferendosi ai
soggetti che potrebbero essere autorizzati a fare riprese, oltre
all’amministrazione stessa, parla solo di giornalisti od operatori per testate
giornalistiche registrate, escludendo altre figure come i liberi cittadini o
appartenenti ad associazioni o movimenti.
Inoltre, la proposta di regolamento di Patto Sociale, a differenza di quella della maggioranza, prevede l'accreditamento per
le testate giornalistiche, anche telematiche, regolarmente registrate e per le
emittenti televisive e radiofoniche che trasmettono su frequenze autorizzate,
ma anche per i soggetti terzi, singoli o associati, diversi dalle
testate e dalle emittenti. Inoltre, l'autorizzazione, rilasciata dal
presidente del consiglio comunale, e negata solo con congrua motivazione, non ha scadenza, salvi i casi di sospensione o di revoca in
caso di inottemperanza ai principi regolamentari o di reiterazione delle
inottemperanze. Ciò vuol
dire che una volta fatto l’accredito il giornalista o il blogger o il cittadino
che fa richiesta ha libera facoltà di riprendere tutte le sedute, del consiglio o delle commissioni, ogni volta che
ci sono: particolare fondamentale, questo e che, leggendo l’articolo
degli amici del M5S, sembra proprio non avessero capito, eppure, come loro
stessi raccontano, la proposta
di regolamento gliela aveva data Di Felice in persona. Ma forse hanno fatto
confusione con la proposta restrittiva
della maggioranza, poco più di due paginette ispirate al regolamento di
qualche altro comune (Orbetello?).
A
questo punto attendiamo la prossima seduta del consiglio comunale dove,
supponiamo, finalmente si dovrà prendere una decisione. Siamo convinti che
maggioranza e opposizione converranno che la proposta da approvare sia quella
presentata da Roberto Di Felice con Indiati, Franz Cianfanelli e Augusto Di
Felice, un regolamento serio e articolato, che tutela il diritto dei cittadini di
essere completamente e liberamente informati e nel contempo è
attento alle norme, prima fra tutte quelle sul Diritto alla Privacy ma anche quelle per un buon e regolare
funzionamento del consiglio stesso. Se passasse invece quello della maggioranza, a nostra opinione, Ariccia si doterebbe di un regolamento troppo restrittivo e nebuloso, certamente non degno di un’amministrazione che vuole realmente
essere trasparente e che non teme affatto il giudizio dei propri cittadini.