lunedì 8 dicembre 2014

Ariccia - Riprese audiovideo del Consiglio Comunale: una questione di Trasparenza nel rispetto delle Regole

Il cuore della vita politica della città è il Consiglio Comunale, con un ruolo paragonabile a quello del Parlamento, è l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del comune. Tra le principali competenze del Consiglio Comunale ci sono lo statuto dell'ente, il bilancio, il conto consuntivo, il piano urbanistico comunale, il piano delle opere pubbliche e le convenzioni tra gli enti locali. Tutte questioni di grande importanza, delicate, che riguardano da vicino la vita dei cittadini e i cittadini dovrebbero avere il massimo interesse ad essere informati su ciò che accade e si decide durante le sedute del Consiglio. La realtà è che spesso questi vengono svolti in orari difficili, andando a terminare la sera tardi, a volte di notte, e le persone non riescono a recarsi di persona per assistere alle sedute.
Per fortuna oggi esiste la possibilità di trasmettere i Consigli Comunali sul web. Questa è una cosa che avrebbe dovuto fare l’amministrazione già da tanto tempo, visto che si è autoproclamata “trasparente”, ma fino ad ora nulla!
Anni fa, in realtà, le rispese venivano trasmesse dal blog La Voce di Ariccia, senza che ci fosse nessun clamore. Anche noi di ECO 16 abbiamo spesso ripreso e postato sul web stralci video delle sedute, poi qualche tempo fa, durante il consiglio del 12 giugno 2014, la presidente del consiglio ci ha chiesto di non riprendere più perché non tutti i consiglieri erano d’accordo che si facessero le riprese. Ovviamente abbiamo spento la telecamera e da allora nulla più.

Il 29 ottobre scorso Roberto Di Felice, di Patto Sociale per Ariccia, con i consiglieri Enrico Indiati, Franz Cianfanelli e Augusto Di Felice hanno protocollato in Comune un documento con il quale chiedevano formalmente la convocazione di un nuovo consiglio comunale straordinario e, in assemblea aperta a tutti i cittadini, affinché sia  posta in discussione, entro il termine previsto dall’art. 39, comma 2, decreto legislativo n. 267 del 2000 e dell’art. 26, comma 4, dello statuto del Comune di Ariccia,  la proposta di un schema di regolamento specifico oppure di un corpo normativo che integri il vigente regolamento per il funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni consiliari di Ariccia, allo scopo di disciplinare, nel rispetto dei limiti posti da norme di qualsiasi rango stabilite dai competenti organi normopoietici, le riprese audiovisive delle sedute degli organi collegiali del Comune di Ariccia e la loro diffusione.

All’ultimo Consiglio Comunale, il 26 novembre, gli amici del Movimento 5 Stelle avevano già montato una cinepresa su di un cavalletto convinti che questa volta nessuno si sarebbe opposto alle riprese.  Non è stato così (dal blog del M5S Ariccia): “Fiduciosi che finalmente l’Amministrazione voglia dar seguito alle sue reiterate promesse in tema di trasparenza, partecipiamo anche per documentare con una ripresa video l’evento ma, una volta montata tutta l’attrezzatura per la ripresa, la Presidente del Consiglio, unitamente a Sindaco e Giunta, nel tacito assenso della maggioranza presente, ci intima di non riprendere la seduta. Inizia quindi una pseudo discussione, preliminare al Consiglio Comunale, sulla possibilità di fare riprese, dove:
- l’opposizione pretende un regolamento,
- la maggioranza dice di averlo trasmesso,
- il Sindaco sostiene che consente lo streaming con accesso limitato solo dalla sala adiacente, inibendo quindi la visione a chi si trova fuori della casa delle associazioni. Praticamente un paradosso: sarebbe come pagare il biglietto per la partita di calcio, arrivando in tempo allo stadio, per seguire poi tutta la partita in diretta sulla TV dal bar adiacente lo stadio!!!  ”.

Risultato è che ancora una volta i cittadini, tranne quei pochi presenti, sono stati di fatto esclusi dalla visione del Consiglio Comunale.

È evidente che ad Ariccia occorre un regolamento che disciplini in modo chiaro, ed una volta per tutte, la possibilità di fare riprese durante le sedute consiliari, un regolamento che sia il più possibile aperto, non solo alle testate giornalistiche, ma anche alle associazioni o ai singoli cittadini che abbiano scopi non contrastanti con le norme costituzionali, legislative o regolamentari e tendano a fornire informazioni su attività e temi di interesse pubblico.

In tal senso la proposta di regolamento elaborata da Roberto Di Felice, che prevede anche le riprese delle riunioni delle commissioni consiliari, è davvero completa e liberale, tenendo conto sia del diritto all’informazione che della tutela dei dati personali e il diritto alla tutela della dignità umana. Insomma un regolamento decisamente più aperto e completo di quello fornito dalla maggioranza che, riferendosi ai soggetti che potrebbero essere autorizzati a fare riprese, oltre all’amministrazione stessa, parla solo di giornalisti od operatori per testate giornalistiche registrate, escludendo altre figure come i liberi cittadini o appartenenti ad associazioni o movimenti.

Inoltre, la proposta di regolamento di Patto Sociale, a differenza di quella della maggioranza, prevede l'accreditamento per le testate giornalistiche, anche telematiche, regolarmente registrate e per le emittenti televisive e radiofoniche che trasmettono su frequenze autorizzate, ma anche per i soggetti terzi, singoli o associati, diversi dalle testate e dalle emittenti. Inoltre, l'autorizzazione, rilasciata dal presidente del consiglio comunale, e negata solo con congrua motivazione, non ha scadenza, salvi i casi di sospensione o di revoca in caso di inottemperanza ai principi regolamentari o di reiterazione delle inottemperanze. Ciò vuol dire che una volta fatto l’accredito il giornalista o il blogger o il cittadino che fa richiesta ha libera facoltà di riprendere tutte le sedute, del consiglio o delle commissioni, ogni volta che ci sono: particolare fondamentale, questo e che, leggendo l’articolo degli amici del M5S, sembra proprio non avessero capito, eppure, come loro stessi raccontano, la proposta di regolamento gliela aveva data Di Felice in persona. Ma forse hanno fatto confusione con la proposta restrittiva della maggioranza, poco più di due paginette ispirate al regolamento di qualche altro comune (Orbetello?).


A questo punto attendiamo la prossima seduta del consiglio comunale dove, supponiamo, finalmente si dovrà prendere una decisione. Siamo convinti che maggioranza e opposizione converranno che la proposta da approvare sia quella presentata da Roberto Di Felice con Indiati, Franz Cianfanelli e Augusto Di Felice, un regolamento serio e articolato, che tutela il diritto dei cittadini di essere completamente e liberamente informati e nel contempo è attento alle norme, prima fra tutte quelle sul Diritto alla Privacy ma  anche quelle per un buon e regolare funzionamento del consiglio stessoSe passasse invece quello della maggioranza, a nostra opinione, Ariccia si doterebbe di un regolamento troppo restrittivo e nebuloso, certamente non degno di un’amministrazione che vuole realmente essere trasparente e che non teme affatto il giudizio dei propri cittadini.

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