80 euro in busta paga... |
Gli 80 euro che il Governo Renzi ha dato ad alcuni italiani, non certo a tutti, avranno come conseguenza un aumento della pressione fiscale dei cittadini, e questa volta saranno davvero tutti interessati.
Vi ricordate quando il M5S diceva che gli 80 euro uscivano dalla porta per rientrare dalla finestra? A darci ragione, oggi, è addirittura il Governo Renzi! I dati sulla pressione fiscale sbugiardano le favole che il premier racconta in televisione sulle tasse.
Sia la nota di aggiornamento al Def che Padoan prevedono per i prossimi anni una pressione fiscale stabile a livelli altissimi e poi addirittura in aumento. Prendiamo a riferimento le dichiarazioni di Padoan: 43,3% di pressione fiscale nel 2014 (insediamento del Governo Renzi), 43,2% nel 2015, 43,6% nel 2016 e 43,6% nel 2017.
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Cosa fa, in breve, la legge di stabilità di Renzi? Sposta questa soffocante tassazione dall'alto verso il basso della scala sociale, strangolando la piccola media impresa e le famiglie e agevolando la grande impresa. Ad esempio il taglio dell'Irap sulla componente lavoro favorirà in massima parte le imprese di grandi dimensioni, mentre i tagli lineari agli Enti locali si tradurranno in maggiori tasse e minori servizi per lavoratori e imprese più piccole. Renzi fa la redistribuzione della ricchezza al contrario! Di più ai ricchi, sempre meno ai poveri e al ceto medio.
La pressione fiscale può diminuire in due modi: o abbattendo le aliquote o stimolando l'aumento del Pil. Renzi, fedele all'austerità e all'euro, deprime il Pil e non abbassa le aliquote, praticando invece la cura da cavallo iniziata da Monti. Il M5S, invece, mette in discussione i dogmi di questa politica economica suicida: fuori dall'euro, sovranità monetaria, investimenti nei settori strategici ad alta occupazione, eliminazione dell'Irap. Il Governo delle tasse e dell'austerità da una parte, quello della sovranità e dello sviluppo dall'altro. A voi la scelta.