(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)
Special Olympics Italia alla prima
edizione della
Torvajanica on the road
Parla Alessandra Palazzotti,
direttore nazionale di un’associazione in prima linea per persone con
disabilità intellettiva
ROMA – “Nel partecipare alla
manifestazione sportiva “Torvajanica on the road”, Special Olympics ha la
speranza di avvicinare e creare nell’area di Pomezia e Torvajanica un gruppo di
tecnici e atleti che possano dedicarsi all’attività sportiva per persone con
disabilità intellettiva, partendo dall’atletica per coinvolgere anche tutte le
altre discipline sportive. Il desiderio è quello che in un territorio vivo e
attivo come questo, diventi forte la consapevolezza della necessità di
integrazione quale strumento per una società migliore”. A parlare è Alessandra
Palazzotti, direttore nazionale di Special Olympics Italia, presente il
prossimo 14 settembre alla prima edizione della Torvajanica on the road, la 10
chilometri che vedrà al via, come grande favorito, il pluri-iridato della
ultramaratona Giorgio Calcaterra. “Special Olympics è un
programma internazionale di allenamenti e competizioni atletiche per persone
con disabilità intellettiva – ricorda Alessandra Palazzotti nell’illustrare la
mission dell’associazione sportiva - Lo sport, offrendo continue opportunità di
dimostrare coraggio e capacità, diventa un efficace strumento di riconoscimento
sociale e di gratificazione. Può essere palestra di vita che offre agli Atleti
Special Olympics la possibilità di valorizzare le loro diverse abilità e di
spenderle produttivamente nella società. Si tratta di un messaggio di grande
speranza rivolto a milioni di persone, ai loro familiari e alla comunità tutta.
Special Olympics è presente in più di 170
Paesi. Si calcola che nel mondo ci siano 4.205.630 atleti più di 4.000.000
i membri di famiglie e 1.361.891
i volontari che ogni anno collaborano alla riuscita di 70.278 grandi eventi nel mondo”. “Special Olympics Italia,
riconosciuta quale Associazione Benemerita dal CONI e dal CIP, è presente in
Italia da trent’anni e opera in tutte le regioni – prosegue - Sono presenti in
tutta Italia Team Special Olympics che preparano gli atleti nei seguenti sport:
atletica leggera, badminton, bocce, bowling, calcio, canottaggio, ciclismo,
corsa con le racchette da neve, equitazione, floor hockey, ginnastica, golf,
nuoto, pallacanestro, pallavolo unificata, rowing, sci alpino, sci nordico,
snowboard, tennis, tennis tavolo e triathlon. Sono 14.662 gli Atleti e 10.210
i volontari che ogni anno contribuiscono all’organizzazione di 312 eventi. Il giuramento dell’ Atleta
Special Olympics è: ‘Che io possa
vincere ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze’”.
Così, infine, Alessandra Palazzotti analizza come, nel tempo, sia cambiato il
rapporto tra i diversamente dotati e lo sport: “Per dare un’idea di
quanto sia cambiata la percezione che si ha delle persone con disabilità
intellettiva che praticano sport, ci piace ricordare le parole della fondatrice
di Special Olympics, Eunice Kennedy, che nel 1999 in North Carolina si è
rivolta a tutti gli atleti presenti in questo modo: ‘Trent'anni fa dicevano che non eravate in
grado di correre i 100mt. Oggi, voi correte la maratona. Trent'anni fa,
dicevano che dovevate rimanere chiusi negli istituti. Oggi siete di fronte alle
televisioni di tutto il mondo. Trent'anni fa, dicevano che non potevate dare un
valido contributo all'umanità. Oggi, voi riunite sullo stesso terreno dello
sport nazioni che sono in guerra…’. Parole importanti che esprimono in
modo concreto i grandi risultati ottenuti grazie al coraggio e all’impegno di
questi atleti, unici e veri e protagonisti del movimento. Dal 1999 ad oggi,
poi, sono stati fatti altri passi e nuove vittorie che, giorno dopo giorno, ci
indicano la strada da percorrere al fine di raggiungere una società in cui
progresso e integrazione possano camminare di pari passo”.