Poiché in occasione
della precedente gara per l’assegnazione del Servizio di raccolta
differenziata organizzata dalla vecchia Amministrazione Cianfanelli
avevo avuto la ventura di analizzare l’impostazione data alla
stessa dall’Amministrazione e commentarne i risultati, come
Cittadino mi sento oggi in dovere di esporre le mie riflessioni su
quanto deliberato dalla Giunta comunale di Ariccia in data 10/3/2014
(delibera 29) contenente le linee guida a cui dovrà attenersi la
tecnostruttura comunale nella realizzazione della nuova gara.
Una premessa mi è di
obbligo: all’epoca, mi sono interessato a come era stato
organizzato il Servizio poiché, come Cittadino che pagava prima la
TARSU e poi la TIA, mi sembrava incredibile che il Servizio di
raccolta e smaltimento dei rifiuti, ad Ariccia, fosse così costoso
e, allo stesso tempo, così scadente.
Una strada di Ariccia, centro storico, alcuni mesi fa |
Poi, il Comune fu
commissariato ed il Commissario decretò il passaggio alla TIA
(quindi, da tassa a tariffa, alla quale si aggiungeva anche l’IVA:
ricordate il 10% bocciato dalla Corte e mai restituito?), che doveva
spesare tutto il costo sostenuto per la raccolta e smaltimento, come
Servizio. E, a valle di ciò, la nuova Amministrazione Cianfanelli
organizzò (meritoriamente) il passaggio alla raccolta
differenziata porta a porta.
Ma con una gara che
all’epoca, definii “demenziale”. Infatti, fu stabilito che la
Ditta aggiudicatrice, avrebbe incamerato il ricavato dalla vendita
delle materie prime differenziate se (la Cittadinanza) avesse
superato la percentuale di differenziata pari al 45%. All’epoca
segnalai che anche i bambini (non me ne vogliano) sanno che con la
raccolta porta a porta il 60% è il minimo che si consegue e che il
superamento di tale percentuale non dipende dalle Ditte, ma dai
Cittadini incentivati con politiche mirate (la più efficace è la
riduzione della tariffa per minori conferimenti), coadiuvate da
azioni efficaci da parte dell’Amministrazione.
Oggi, per la nuova gara,
si cerca di porre rimedio a tale impostazione, passando alla
cosiddetta “tariffa puntuale”. Ottimo. Concordo pienamente: la
tariffa puntuale è la risposta giusta a quanto osservo sopra. Ma a
patto che il Cittadino contribuente si accorga del vantaggio
economico per le sue tasche. Quindi, tutto dipenderà nel come
verranno effettivamente ripartiti i costi. Ma diamo fiducia.
E vengo ai punti indicati
nel progetto elaborato dalla Società Esper, allegato alla delibera,
meritevoli di osservazioni.
- Leggo dalla Delibera, che l’Amministrazione ha deciso di tenere fuori dalla gara (e, quindi, di sostenere direttamente) i costi di trattamento e smaltimento (avvio in discariche, etc), indicati nel Progetto (pag. 64) pari a E305.076/annui al netto dei ricavi della vendita delle materie prime seconde recuperate (carta, plastica, etc). Lo “spacchettamento dei costi” porta ad indicare in E205.000/annui il conferimento in discarica del rifiuto urbano residuo (indifferenziato secco) ed in E216.000/annui il trattamento dell’umido organico, quest’ultimo per un totale di circa 2.800 ton/anno, pari al 30% in peso dei rifiuti complessivi. Mentre il contenimento dei costi del rifiuto indifferenziato può scaturire da una corretta applicazione della tariffa puntuale, per l’organico non sono indicate azioni specifiche se non il potenziamento dell’albo dei Compostatori. Quest’ultimo, anche se attualmente non incentivato in alcun modo, è comunque già operativo e (credo) circa 800 Cittadini già da tempo compostano in proprio, in parte o totalmente. Aspettarsi significative riduzioni del conferito attraverso la sua incentivazione, anche se eticamente giusta, non è a mio avviso in grado di garantire risultati significativi di abbattimento di questa posta. Abbiamo però la possibilità di contenere tale costo attraverso la dotazione di ognuna delle tre Isole ecologiche di Ariccia, di una macchina compostatrice automatica da 780 Ton/anno, del costo di Euro 300.000 ciascuna. Lo studio tecnico economico svolto per il Comune di Olevano Romano (http://files.meetup.com/7420592/PR_PIL-defpropub%5E%5E-1.pdf ), ha portato a quantificare in 50.000 Euro per anno (per un periodo di 10 anni) il costo (comprensivo di oneri finanziari, gestionali e di ammortamento) di una di queste apparecchiature. Dotare Ariccia di 3 macchine compostatrici, comporterebbe un costo totale di E 150.000 annue, contro gli attuali E 216.000. Senza contare i benefici in termini di risparmio di Co2 (riduzione di 1.500 Ton/anno), traffico e la produzione di circa 300 Ton/anno di compost utilizzabile o rivendibile.
In
tal modo si tratterebbero, a “Km zero”, ben 2.400 Ton/anno di
organico umido su un totale di 2.800, e sarebbe quindi possibile
davvero azzerare il problema dell’organico ad Ariccia, con la
contestuale incentivazione dei Compostatori in proprio.
- Viene posto al 70 % il “limite sotto il quale la ditta paga il conferimento in discarica dell'indifferenziato”. Questa clausola contrattuale, ipotizzata dall’Amministrazione, appare particolarmente “avventata” per l’esito della nuova gara. Rappresenterebbe un rischio di dover sostenere un “costo occulto” per le Ditte (pari all’intero costo del conferimento in discarica). Occorre ribadire (purtroppo, ancora una volta) che il successo della raccolta differenziata dipende dai Cittadini, non dalle Ditte. E le Ditte lo sanno benissimo. Quindi, una clausola contrattuale siffatta avrà come unico risultato un minore sconto in gara (la Ditta, nella sua offerta, conteggerà il costo del conferimento in discarica come costo da sostenere), aumentando il costo per i Cittadini di Ariccia. Se i Cittadini di Ariccia, invece, sapessero che il superamento del 70% di differenziata comporterebbe una riduzione della tariffa a loro favore, avrebbero un vero incentivo a migliorare i propri comportamenti di conferimento.
- Il “problema del conferimento dei rifiuti nel Centro storico”, che a mio avviso rappresenta un’ulteriore criticità per il suo rilancio turistico/commerciale, viene affrontato solamente con un aumento delle frequenze dei passaggi di ritiro, che non cambiano sostanzialmente la situazione di indecorosa presenza di bidoni e/o sacchi nelle strade e nei vicoli. Io credo che la soluzione (che ho visto già adottata nel centro storico medievale di Genova) sia rappresentata nel reperire ed attrezzare locali nel centro storico (cantine o “tinelli” non utilizzati) come piccole “Isole ecologiche di prossimità” per gli abitanti circostanti, che ne avrebbero le chiavi per conferire in esse i rifiuti. L’Amministrazione potrebbe fare un bando, offrendo un canone di affitto equo, per saggiare la disponibilità di locali adatti. L’attrezzaggio dei locali e il pagamento dell’affitto ai proprietari potrebbero entrare nel Capitolato di gara.
- Infine, osservo che il Progetto assume (pag.56) che sia necessario ridotare Ariccia dei bidoni necessari alla raccolta differenziata, come se si partisse da zero, mente, invece, ne siamo già provvisti (se non sbaglio, li ha pagati la Provincia di Roma e non l’attuale gestore del servizio). Se così fosse (e con l’approccio del “buon padre di famiglia”) mi farebbe piacere il riuso di quelli attualmente in dotazione, piuttosto che la fornitura di nuovi. E si risparmierebbe anche qualcosa.
In conclusione, questa
gara rappresenta una grande occasione per Ariccia, il suo territorio,
i suoi Cittadini, di impostare in maniera corretta ed evolutiva il
problema del corretto contenimento e trattamento dei rifiuti.
Sbagliare qualcosa vuol dire pagarne le conseguenze per ben sette
anni. Può voler dire compromettere il (doveroso) recupero del Centro
storico e le sue prospettive di uso e sviluppo turistico.
Mi chiedo perché oltre
allo studio commissionato alla società Esper, non si sia anche
promossa una consultazione con i Cittadini (ed in particolare, con
gli abitanti del Centro storico) per ottenere da loro suggerimenti,
sicuramente non tecnici, ma di coloro che vivono i problemi concreti
in prima persona. Chiedo pertanto che l’Amministrazione non si
faccia guidare dalla fretta di concludere qualcosa da mettere nella
sezione “FATTO” di WWW.TUARICCIA.IT
(nella quale, per inciso, ad oggi, può vantare solo una “ripittata”
del Centro Anziani di Fontana di Papa); si prenda i tempi necessari
ed esplori tutte le soluzioni possibili per migliorare in maniera
definitiva un servizio chiave per la nostra Comunità.
Claudio
Bacchini - Ariccia