I
SINDACI DI BACINO DELLA DISCARICA DI RONCIGLIANO RISPONDERANNO ALLA
LETTERA DEL COMITATO NO INC PER PER UNA RICHIESTA ESPLICITA AL
MINISTRO ZANONATO DI NON CONCEDERE AL CONSORZIO CO.E.MA. I
FONDI PUBBLICI CIP-6 E CERTIFICATI VERDI PER LA COSTRUZIONE
DELL'INCENERITORE, QUELLO PER IL QUALE CHIESERO NEL 2007 AL
COMMISSARIO MARRAZZO DI DARE IL VIA-LIBERA ALLA COSTRUZIONE?
RICORDIAMO CHE DUE DEI SINDACI DEL 2007 SONO ANCORA IN CARICA:
EMILIO CIANFANELLI DI ARICCIA e PASQUALE BOCCIA DI ROCCA DI PAPA.
EMILIO CIANFANELLI DI ARICCIA e PASQUALE BOCCIA DI ROCCA DI PAPA.
In
vista del prossimo SIT-IN in programma sotto la sede del Ministero
per lo Sviluppo Economico per venerdì 12 luglio, il comitato No Inc
ha richiesto stamattina al sindaco di Albano, Nicola Marini, di farsi
promotore, con
urgenza, della
convocazione d’una nuova
conferenza dei sindaci di bacino
– pubblica, da tenersi presso l’aula consiliare di Palazzo
Savelli - in cui tutti e dieci gli attuali amministratori di bacino
sottoscrivano
una lettera al Ministro Flavio Zanonato per rimarcare ciò che è, da
tempo, sotto gli occhi di tutti i cittadini. Ovvero che i termini per
costruire l’Inceneritore dei Castelli Romani a spese dell’erario
pubblico sono ampiamente scaduti. Mostrando una precisa volontà
politica non
così lontana dalla società
civile. Il comitato No
Inc ha anche messo a disposizione dei dieci sindaci di bacino una
proposta/bozza di lettera (doc.
n. 1: clicca sopra “doc” per leggere).
Sarebbe
un modo, questo, per sanare un grave errore politico che rischia,
ancora oggi, di costare caro all’intera comunità dei Castelli
Romani. Ovvero quello d’aver firmato, nel lontano luglio 2007, un
documento (doc.
n. 2: clicca sopra “doc” per leggere) in cui gli allora
“primi cittadini” richiedevano al Commissario Marrazzo di dare il
via-libera alla costruzione dell’Inceneritore di Albano. In questo
modo, i sindaci di bacino potrebbero chiedere al Ministro Zanonato,
ufficialmente e collegialmente, di non
concedere, nel
pieno rispetto della normativa
europea e nazionale,
ed in continuità con le sentenze n. 36740 del 15.12.2010 del Tar
del Lazio e n. 1640
del 22.03.2012 del Consiglio
di Stato, i
fondi pubblici per costruire e poi gestire l’Inceneritore i Albano.
Un modo per auspicare che tutti questi fondi invece vengano dirottati
verso la diffusione ed il radicamento dei processi di raccolta
differenziata porta a porta, riduzione, riciclo “a freddo” e
riuso dei rifiuti urbani.
Certo
che lo stato della vertenza in fieri contro l’Inceneritore
dei Castelli Romani mostra ora, senza alcun dubbio, che la “battaglia
civile” contro il folle progetto s’è spostata, almeno per il
momento, dalle aule dei Tribunali amministrativi al “campo
politico”.
Non
è un caso, difatti, se le “pressioni” del consorzio
Co.E.Ma. per ottenere dal governo, ancora oggi, i soldi pubblici e
costruire il contestatissimo forno brucia-rifiuti, continuano senza
sosta. E sono dirette ora, attraverso alti dirigenti del G.S.E.,
niente meno che nei confronti del Ministro per lo Sviluppo Economico,
Flavio Zanonato e della direttrice generale per le energie
rinnovabili per conto del Ministero, Dott. ssa Rosaria Fausta Romano.
Proprio
a proposito dell’Inceneritore dei Castelli Romani, difatti, alti
dirigenti del G.S.E., hanno recentemente inviato al Ministro per lo
Sviluppo Economico Flavio Zanonato, una lettera (doc.
n. 3: clicca sopra “doc” per leggere) con richiesta tanto
chiara quanto esplicita: “… il
consorzio Co.E.Ma. ha richiesto al G.S.E., più volte,
l’aggiornamento della convenzione preliminare Co.E.Ma. – GSE di
giugno 2009 … in relazione a quanto successo sino ad ora (ndr,
circa l’Inceneritore di Albano),
si richiede a codesto Ministero se considerare ancora operativa o
meno, con riferimento
alla Convenzione
stessa, la deroga di
cui al combinato disposto di legge …
(ndr, relativa sia ai termini di avvio del cantiere entro e non oltre
il 31 dicembre 2008 sia alla prospettata conclusione del cantiere e
avvio dell’impianto entro e non oltre il mese di febbraio 2011) …
visto in particolare
l’ulteriore procrastinarsi del termine di conclusione dei lavori. E
se, conseguentemente, il GSE possa procedere o meno all’aggiornamento
della Convenzione Preliminare così come richiesto dal consorzio
CO.E.Ma.”
Il
Ministro Flavio Zanonato, però, ancora non ha risposto ai dirigenti
del G.S.E. né, tantomeno, alla richiesta d’incontro dei cittadini
dei Castelli Romani, formalizzata con raccomandata A/R ben due
settimane fa.
Proprio
per questo stamattina Federica Daga, membro della commissione ambiente per il
5-Stelle presso la Camera dei Deputati, ha depositato
un’interrogazione urgente (e una domanda diretta nello spazio
“question time”), a risposta orale (ndr, direttamente in aula) e
scritta, indirizzata al Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio
Zanonato. L’Interrogazione riguarda, in modo particolare, la
ormai ben nota vicenda dei fondi pubblici CIP-6 e Certificati
Verdi per la costruzione e gestione del’Inceneritore di Albano.
I termini per accedere a questa pioggia di contributi statali,
come noto, erano legati a due vincoli: 1) l’avvio
delle attività di cantierizzazione del sito entro e non oltre
il termine del 31 dicembre 2008; 2) l’ultimazione del
cantiere ed il collaudo/messa in esercizio dell’impianto entro
e non oltre il mese di febbraio 2011. Entrambi questi
termini, come verbalizzato e certificato da ben due
verbali della Polizia Municipale di Albano, sono venuti meno, facendo
sfumare la possibilità per il Co.E.Ma. di accedere,
legittimamente, agli aiuti di Stato.
In
ogni caso, il comitato NO INC ha organizzato un Sit-In per venerdì
mattina 12 luglio 2013, dalle ore 09,00 alle ore 12,00, sotto la
sede del Ministero per lo Sviluppo Economico, a Roma, in Via Molise
n. 2. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.