"Aleggia ancora il mistero di un policlinico di cui
ci si domanda l'effettiva utilità"
La senatrice del Movimento 5 Stelle Elena Fattori visita gli ospedali dei Castelli Romani, prima Velletri ed oggi quello di Genzano. Alcune sue dichiarazioni e considerazioni
Seconda tappa nel sistema sanitario dei Castelli
Romani da parte del Movimento 5 stella nella persona della portavoce
al Senato Elena Fattori. Dopo l'Ospedale di Velletri, oggi (29 giugno
ndr) è stata la volta del De Santis di Genzano, fresco dell'apertura
del nuovo reparto maternità.
Inizio di giornata con visita proprio del settore
neonatale di nuovo concepimento che poi è proseguita con l'assemblea
nella sala riunioni dell'ospedale con il fine di ascoltare cittadini
e operatori
“Ho avuto modo di apprezzare la ristrutturazione
del reparto maternità che vedeva un cantiere in piedi oramai da due
anni. Certo mi domando se riuscirà a soddisfare la domanda che ora
include anche quella conseguente alla chiusura di Marino visto che a
fronte di un miglioramento e ampliamento delle risorse, salta
all'occhio la riduzione di posti letto che da tre a stanza sono
passati a due”. Questo il primo commento di Elena Fattori dopo il
giro, che aggiunge:” Il primario mi ha confermato che l'ospedale
sarà in grado di garantire fino a 1500 parti all'anno. Me lo auguro
vista la responsabilità che consegue per Genzano ad essere l'unico
centro di Ginecologia e Pediatria insieme a Velletri”.
Subito dopo c'è stata l'assemblea alla richiesta
implorante degli operatori ospedalieri:”Per favore non inquadrateci
che rischiamo”.
“Un clima che purtroppo riscontro in tutte le
strutture sanitarie in cui mi reco e che trovo assurdo. Non vogliamo
una politica autoreferenziale, per cui questi momenti sono per noi
preziosi per ascoltare e non pontificare. Dal momento in cui il clima
di terrore psicologico impedisce un confronto aperto, il rischio è
che le assemblee, momenti necessari di dibattito democratico, perdano
di senso. E' inaccettabile vedere visi preoccupati alla presenza di
telecamere” Dice la Senatrice 5 stelle che commenta anche lo stato
attuale della sanità nel Lazio, descrivendolo come:”Il gioco di
potere creato dall'alternanza di centro destra e centro sinistra nel
disegno della spartizione clientelare dei posti che ha, in un a
strategia evidente, spostato le risorse e l'attenzione verso il
settore privato.” aggiungendo che:”Lo schema è chiaro, si usa la
scusa dell'assenza delle risorse umane per chiudere i reparti, mentre
quella della mancanza di attività viene tirata fuori per ridurre il
personale. Oggi, parlando con gli operatori, è chiaramente emerso
come nello stesso plesso ci siano categorie costrette a doppi e
tripli turni di lavoro a fronte di altri che invece rimangono senza
attività a causa di settori che vengono allocati altrove.”
Ovviamente assenti i sindacati se non con pseudo
tattiche di controllo che risultano essere più famiglia con le
dirigenze che con i lavoratori. Il plauso va invece a quegli
operatori che si armano di coraggio e non rimangono inermi di fronte
alle inefficienze oramai divenute insostenibili e che quindi non si
sottraggono al confronto.
Insomma la situazione sembra essere critica e
soprattutto inefficiente e disorganizzata, senza nessun piano
programmatico e rimedi random che portano a collassi economici e
sociali, come il caso di Marino, dove i milioni di euro spesi per le
ristrutturazioni sono andati in fumo con le successive chiusure.
Aleggia ancora il mistero di un policlinico di cui ci si domanda
l'effettiva utilità e opportunità in termini di spesa economica,
col continuo carosello di posa delle prime pietre che oggi sarebbero
diventate almeno un muretto. A più voci arriva invece indicazione
che non siano più sostenibili tanti presidi ospedalieri inefficienti
e che sia più utile ridurne il numero e aumentare la qualità del
servizio, proprio per evitare inutili spole ai pazienti cittadini.
Il prossimo passo sarà quello di un coordinamento
con i cittadini del M5s in Regione per stimolare le Asl e la regione
stessa verso provvedimenti seri di programmazione sana e non di una
continua propaganda che si fonda su sperpero e salute pubblica. In
Parlamento nel frattempo è stata presentata la riforma del titolo
quinto della Costituzione per riportare a livello centrale la
gestione del comparto sanità.