Cittadini
e sindaci preoccupati per la gestione idrica ai Castelli. Famiglie
distaccate a Lariano.
Durante
la conferenza dei sindaci e dei presidenti dell’Ato2 svoltasi a
Roma qualche giorno fa, il sindaco di
Genzano, Flavio Gabbarini,
rappresentate del distretto Castelli Romani ha messo i puntini sulle
i relativamente alla gestione dell’oro blu ai Castelli. Queste le
richieste del sindaco:
Un
interlocutore chiaro che rappresenti i Castelli romani alla luce
della nascita della Città metropolitana, ammodernamento reti dei
comuni dei Castelli per diminuire le dispersioni ed aumentare il
flusso idrico ed evitare la turnazione nella fornitura che è lo
spettro per tutti i cittadini all’approssimarsi dell’estate.
Soluzione del problema degli scarichi a suolo e del funzionamento
corretto dei depuratori.
“Dopo
aver discusso con gli altri amministratori, abbiamo preparato un
documento per avanzare delle richieste al gestore – ha commentato
il sindaco di Genzano –. Quella con l’Acea è una battaglia che
possiamo combattere se condividiamo il metodo e le strategie: siamo
tutti d’accordo che l’Ato2 deve
investire di più sul territorio e deve darci delle risposte.
Noi ogni giorno riceviamo decine di proteste legittime da parte dei
cittadini e queste richieste non devono e non possono rimanere
inascoltate”.
A
proposito di fornitura, è eclatante il caso di una famiglia con 3
figli minori (della quale per privacy omettiamo il nome) alla quale
è stata distaccata la fornitura idrica a da parte di Acea senza
preavviso.
Come
è noto nel passaggio dalla gestione comunale (non esattamente un
modello di efficienza) a quello di Acea ato 2 a Lariano, come in
molti comuni castellani, ci sono stati notevoli problemi. Nel caso in
questione, dopo anni di bollette irrisorie è arrivato un conguaglio
di più di duemila euro ed immaginate quanto possa pesare un importo
del genere, seppur dilazionato, sui magri bilanci di una famiglia
numerosa. Le bollette successive a causa di problemi di recapito non
sono state tutte consegnate, ivi compreso il mai pervenuto avviso di
distacco, ma l’utente ha sempre cercato di pagare pur con
difficoltà la fornitura. E così, proprio alla vigilia di Pasqua
Acea ha deciso di sigillare i contatori alla ignara famiglia, provate
ad immaginare lo sconcerto ed i problemi che si possono avere a
gestire dei bambini in tenera età senza avere l’acqua in casa.
E’
sconcertante pensare che un’azienda a capitale pubblico possa
rapportarsi così nei confronti di cittadini in difficoltà.
Riteniamo improbabile che simili operazioni vengano effettuate in
altri contesti (vedi alla voce campi nomadi) dove di sicuro la
fornitura non viene pagata. E’ fondamentale che i Castelli contino
di più al tavolo delle decisioni come ha giustamente evidenziato
Gabbarini.
L’impressione
è che i cittadini dei nostri paesi siano meno considerati di quelli
del Comune di Roma, il Campidoglio è infatti il principale azionista
della multiutility. E non è forse un caso che Acea progetti i suoi
inceneritori al di fuori del pur vasto territorio capitolino.
Giuseppe
Gambacorta