Il 29 Marzo scorso
pubblicavamo la notizia che il Tar aveva rigettato il ricorso del
Comune di Albano contro l'inceneritore di Roncigliano (vedi QUI).
Il Tar del Lazio, in sostanza, non aveva concesso la sospensiva del
cronoprogramma relativo alla costruzione dell'inceneritore dei
Castelli Romani. In pratica la costruzione
dell'impianto sarebbe potuta iniziare il qualsiasi momento.
Oggi il Consiglio di
Stato ha di fatto ribaltato la situazione sostenendo che, finché non
ci sarà certezza sul fatto che la realizzazione dell'impianto non
comporti alcun rischio, tutto rimarrà in fase di stallo. In sostanza
il cronoprogramma che lo stesso avvocato Cerroni chiedeva è per il
momento sospeso.
Davvero una notizia
splendida per tutte le persone che amano il territorio dei Castelli
ed in particolare per tutti coloro che che lottano per una diversa e
più sostenibile gestione dei rifiuti, contro l'obsoleta logica
dell'incenerimento e del sotterramento della “monnezza”.
Una grande
soddisfazione per tutte le persone che ancora una volta, sabato
scorso, sono scese in piazza a gridare il loro NO all'inceneritore
dei Castelli.
ECO
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Di seguito il comunicato stampa del Comune di Albano Laziale
Comunicato
stampa Città di Albano Laziale, 9 aprile 2013 n.2
Albano
Laziale, Inceneritore: dal Consiglio di Stato un nuovo stop ai
lavori. Accolta la richiesta di sospensiva del Comune.
Il
Consiglio di Stato accoglie il ricorso di sospensiva del Comune di
Albano Laziale sulla recente approvazione di un nuovo cronoprogramma
da parte della Regione Lazio per la costruzione dell’inceneritore
di Roncigliano. Dopo la sentenza avversa del Tribunale Amministrativo
Regionale del Lazio, nel primo pomeriggio il Consiglio di Stato ha
reso pubblica l’ordinanza con cui blocca nuovamente l’avvio del
cantiere, accogliendo l’istanza presentata dal Comune di Albano
Laziale.
Il
Consiglio di Stato motiva in modo preciso: «il Comune appellante ha
evidenziato che la richiesta di tutela cautelare è tesa ad evitare
l’aggravamento dell’inquinamento dell’aria su cui sorgerà
l’inceneritore, anche se non è ancora in esercizio, perché i
lavori relativi dovrebbero iniziare a giorni interferendo con le
attività di caratterizzazione del territorio e di bonifica
sollecitate dalla Regione». «Detto Ente – si legge nel Decreto –
ha aggiunto che l’interesse alla realizzazione dell’impianto è
recessivo a quello della tutela del territorio e della salute dei
cittadini in virtù del principio di precauzione e rispetto
all’interesse a non avviare inutilmente i lavori». E ancora:
«Appare preminente, nel bilanciamento dei contrapposti interessi,
quello dell’Ente locale ad evitare l’apertura di cantieri che
potrebbero rivelarsi dannosi per l’integrità del territorio».
«Il
Consiglio di Stato – dichiara il Sindaco Nicola Marini – accoglie
di fatto le nostre ragioni, quelle che da tempo, con tenacia e
fermezza, portiamo avanti: un territorio già così sofferente in
termini igienico-sanitari e ambientali non può sostenere la presenza
di questo impianto. Anche il Consiglio di Stato mette in luce le
contraddizioni con cui ha agito la Regione Lazio, e che il nostro
Comune ha legittimamente evidenziato. La Regione da una parte firma
un nuovo cronoprogramma e dall’altra chiede a Pontina Ambiente una
caratterizzazione dell’area, che poi il Comune dovrà valutare in
sede di conferenza di servizi, tra l’altro già convocata dalla
nostra Amministrazione. Siamo ovviamente molto soddisfatti di questa
pronuncia, ma la nostra azione di certo non si ferma e continueremo
ad opporci alla costruzione dell’inceneritore con atti concreti,
amministrativi, legali e politici. Le nostre ragioni evidentemente
valgono».
La
discussione in Camera di Consiglio è fissata per il 7 maggio
prossimo.
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