Come ogni anno, si ripete il concertone del Primo Maggio, che si terrà in piazza San Giovanni a Roma e verrà trasmesso in una lunga diretta su Rai3, dal primo pomeriggio fino a tarda serata; regia di Stefano Vicario. Il regista ha avuto l’idea quest’anno di far diventare l’evento del Primo Maggio un film, che dovrebbe avere il titolo di ‘One million eyes, baby’. Sarà un social movie, ovvero saranno quelli del pubblico che realizzeranno una serie di filmati da 15 secondi l’uno, scaricando gratuitamente un’ applicazione creata appositamente per iPhone e Android. Grazie a questo software sarà possibile riprendere tutto ciò che si vuole, dall’arrivo alla piazza fino alla fine della rassegna, documentando il tutto da svariati punti di vista.
La conduzione del grande
concerto sarà affidata a Geppi Cucciari.
Grande ospite d’onore,
dopo Ennio Morricone nel 2011, e Mauro Pagani nel 2012, quest’anno
sarà la volta di Nicola Piovani, premio Oscar per la colonna sonora
de ‘La vita è bella’.
Il concerto si aprirà
con l’inno di Mameli-Novaro, suonato da una orchestra composta
esclusivamente da 100 violini, diretti da Giovanni Sollima.
Ci sarà anche una
orchestra ‘rock’ composta da musicisti d’eccezione come Enzo
Avitabile, Boosta dei Subsonica, Fabrizio Bosso, Federico
Poggipollini, Andrea Mariano dei Negramaro e Maurizio Solieri; la
band presenterà un vasto repertorio di musica italiana,
assolutamente in chiave rock, di grandi artisti come Adriano
Celentano, Lucio Battisti, Lucio Dalla, Francesco De Gregori. Non ci
sono dichiarazioni a riguardo, ma visto la recente scomparsa di due
grandi artisti italiani, Enzo Iannacci e Franco Califano, tanto
diversi artisticamente tra loro, ma entrambi sempre all’avanguardia
nel contesto musicale italiano, credo e spero che ci sarà un grande
omaggio dedicato a loro.
L’organizzazione del
concerto del Primo Maggio, patrocinato da Cgil, Cisl e Uil, è
affidata a Marco Godano, il quale ha polemizzato sul budget a
disposizione, che a qualche settimana dalla rassegna non è ancora
definito. La polemica riguarda il patrocinio del Comune di Roma e
della Regione Lazio, e di alcuni sponsor come l’Enel che non
investono in questo tipo di evento, mentre sembra che abbiano aderito
come sponsor a trasmissioni come X-Factor, con circa 3,5 milioni di
euro; secondo Godano, pur essendo una grande trasmissione televisiva,
questo genere di spettacolo uccide la musica italiana.
Altra grande polemica è
sulla SIAE (Società Italiana Autori ed Editori) il cui costo per i
diritti dei brani che verranno eseguiti, si aggira tra i 70 mila e i
120 mila euro e che sembra verrà pagata due volte, una
dall’organizzazione del concerto ed una dalla Rai che trasmette in
diretta lo stesso evento.
Ma purtroppo, non per
colpa di Godano, al concertone c’è anche il solito caso di
censura, come già successo nelle diverse edizioni passate, tra
“dirette televisive” in differita, e vari artisti a cui è stato
tolto improvvisamente lo spazio televisivo. Questa volta è toccato a
Fabri Fibra, rapper italiano molto famoso, voluto come super ospite
proprio da Godano, al quale però la Cgil, la Cisl e la Uil gli
avrebbero imposto di ritirare l’invito. Marco Godano non ha potuto
fare altro, per non compromettere tutta l’organizzazione del
concerto. La ragione di questa esclusione? L’associazione italiana
D.i.re (Donne in rete contro la violenza), ha contestato al rapper di
fomentare la violenza contro le donne in molti dei suoi testi. Fabri
Fibra su Facebook, ci tiene a precisare che lui racconta con le sue
canzoni delle storie e non per questo significa che farebbe ciò che
racconta; cita Quentin Tarantino come esempio, che nei suoi film
parla e racconta una violenza portata al limite, ma da qui a
definirlo uno che incita alla violenza ce ne vuole.
A questo punto mi chiedo
perché debba esserci qualcuno che filtra per noi le cose, impedendo
agli spettatori di decidere con la propria testa e coscienza? Io
credo che le 800 mila persone che assisteranno live al concerto
sapranno decidere se Fabri Fibra è un artista che merita consenso o
meno. Quale miglior giudice? E dalle vendite registrate di tutti i
suoi album , credo che abbiano già deciso e capito l’intento e la
posizione dell’artista.
La lotta contro la
violenza alle donne è sacrosanta, ma andrebbe combattuta laddove la
figura della donna viene sempre sminuita; non mi riferisco a film,
canzoni o altro, ma ad una parte dei nostri politici (e ci metterei
pure buona parte della nostra amata Chiesa), che sicuramente non
hanno rispettato la donna per le sue capacità, per la sua
intelligenza e la sua professionalità. Forse è il caso che in
Italia si comincino a risolvere i problemi prendendoli alla radice,
senza ipocrisie.
Gianni Casciano