SEGUONO IL COMUNICATO STAMPA DEL NO INC E QUELLO DEL COMUNE DI ALBANO LAZIALE
COMUNICATO NO INC
“La
Regione Lazio, con la determina B-00266 del 28 Gennaio 2013 (Doc. n.1), ha approvato il nuovo crono-programma del Co.E.Ma. per la
costruzione dell’Inceneritore dei Castelli Romani ed ha, di fatto,
dato il via libera all’avvio del cantiere.”
“Crediamo,
a questo punto, sia necessario che il Sindaco di Albano, Nicola
Marini, chieda alla Regione Lazio di avviare, con estrema urgenza, il
procedimento di riapertura, revisione ed annullamento
dell’Autorizzazione Ambientale relativa all’Inceneritore dei
Castelli Romani.”
Intanto, quotidianamente, i camion dell'AMA vengono a portare la mondezza di Roma alla discarica di Roncigliano. Ci si domanda quali controlli vengano fatti. |
Nel
mese di Novembre il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rivelò alla
stampa la notizia del riasset del Co.E.Ma. (Pontina Ambiente di
Cerroni, Acea ed Ama, pubblicata sulla stampa): “In relazione al
gassificatore di Albano, in realizzazione con un consorzio
Ama-Acea-Colari, ci sono delle difficoltà economiche date proprio
dalla natura del consorzio. Per questo si è scelto di creare una
società in cui Ama abbia la maggioranza. Comunque i lavori
continuano». (5Giorni, Marco Montini, 21 Novembre 2012). Si tratta
del consorzio “pubblico-privato”
nato su iniziativa politica dello scomparso ex Assessore Regionale ai
rifiuti del Partito Democratico, Mario Di Carlo, e finito sotto le
luci della ribalta dopo il famigerato fuori-onda della nota
trasmissione televisiva Report. La notizia non era passata
inosservata agli addetti ai lavori ed al comitato No Inc.
Proprio
lo stesso giorno, tra l’altro, il Co.E.Ma. aveva inviato alla
Direzione Regionale Attività Produttive e Rifiuti, una nota
contenete una proposta di nuovo crono-programma con indicazioni
relative al “prossimo
avvio delle attività di cantierizzazione per la costruzione
dell’Inceneritore dei Castelli Romani”.
(21 Novembre 2012, Doc. n. 2)
Il
Dipartimento Regionale Attività Produttive e Rifiuti ha risposto,
però, alla richiesta del consorzio Co.E.Ma. solo il 24 gennaio
scorso, chiedendo due copie cartacee ufficiali della proposta di
crono-programma.
Ed
ecco che appena il giorno successivo, il 25 Gennaio 2013, il Co.E.Ma.
ha inviato alla Regione Lazio, al Comune di Albano Laziale, al Comune
di Ardea, alla Provincia di Roma ed all’Arpa Lazio, la copia
definitiva della nuova proposta di crono-programma contenente le
modalità e le tempistiche di realizzazione dell’inceneritore dei
Castelli Romani. (Doc. n. 3)
Ma
è solo con la determina n. B-00266 del 28 gennaio 2013, che la
Regione Lazio approva definitivamente il nuovo crono-programma del
consorzio Co.E.Ma. e autorizza, di fatto, non solo la costruzione
dell’Inceneritore di Albano ma anche l’avvio del cantiere.
Eppure,
tra le “CONDIZIONI
DA RISPETTARE NELLA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO”
previste dalla contestatissima Autorizzazione Ambientale (Doc. n. 4)
concessa ad Agosto 2009 dal Presidente della Regione Marrazzo, vi
erano delle prescrizioni irrinunciabili tra cui il rispetto rigoroso
del vecchio “CRONO-PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLE ATTIVITÀ” (Doc. n. 9) di realizzazione dell’Inceneritore.
Addirittura,
nella stessa autorizzazione (Doc. n. 5, allegato tecnico all’A.I.A. B-3694), si chiedeva di: “procedere
rigorosamente secondo il crono programma allegato al presente atto.
Qualora a causa di eventi eccezionali, quali, ad esempio, eventi
meteorici persistenti tali da non consentire il rispetto dei tempi di
realizzazione previsti nel suddetto crono programma, il Consorzio
dovrà comunicare tempestivamente alla Provincia di Roma, ai Comuni
di Albano Laziale ed Ardea ed all’Arpa Lazio il nuovo crono
programma delle attività”;
Il
decreto di pubblica utilità di Marrazzo n. 147 del 27.12.2007 (Doc. n. 6), difatti, attribuiva all’impianto di Albano una “valenza
strategica fondamentale per uscire dallo stato di emergenza dei
rifiuti della Regione Lazio”.
Un’importanza tale da giustificare non solo l’assenza d’una
gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione diretta dell’incarico
e dei soldi pubblici necessari per costruire l’impianto. Ma anche
da permettere, data la presunta
straordinaria urgenza ed improcrastinabilità dell’opera, di
violare le regole ordinarie dello stato di diritto con
un’approvazione commissariale.
Tra
l’altro, proprio stamattina, alle ore 12,00, presso la sede del
Comune di Albano, si terrà, ancora una volta a porte chiuse (!), una
nuova conferenza dei Sindaci di bacino sul tema rifiuti ai Castelli
Romani.
Dato
il rischio concreto e reale che, tra poche settimane, parta il
cantiere per la costruzione dell’inceneritore dei Castelli Romani,
crediamo sia irrinunciabile che il Sindaco di Albano Laziale, Nicola
Marini, proceda velocemente con l’adempimento delle richieste
avanzate, ormai da mesi - e non ultimo anche nel corso dell’ultimo
consiglio comunale di lunedì sera 4 gennaio - dal comitato No Inc:
- Visto che il Comune di Albano ne ha pieno titolo (come indicato nella parte finale del verbale della conferenza dei servizi del 20.04.2009, doc. n. 7), chiediamo che il Sindaco di Albano richieda, quanto prima, alla Regione Lazio, la riapertura della procedura di Autorizzazione Ambientale, con convocazione di una nuova conferenza dei servizi, col fine di ottenere l’annullamento.
- Come indicato recentemente dalla Regione Lazio (Doc. n. 8), chiediamo che il Sindaco di Albano Laziale convochi, quanto prima, una conferenza dei servizi sul tema caratterizzazione geologica ed idrogeologica della discarica di Roncigliano, e chieda alla Pontina Ambiente di mettere a disposizione dell’Amministrazione comunale i dati relativi alle analisi svolte nei mesi scorsi dal CNR nei pozzi interni al noto sito di smaltimento dei rifiuti indifferenziati, in modo di avere immediata conoscenza dello stato delle falde acquifere locali.
- Convocazione di un consiglio comunale straordinario ed aperto alla partecipazione della cittadinanza per discutere del tema avvio del cantiere per la costruzione dell’inceneritore, VII invaso e decreto Clini.
- Che si proceda con un controllo accurato, come previsto dalla legge, di tutti i rifiuti romani in entrata ed in uscita dalla locale discarica. (Art. 188, 188 bis e 188 ter del D.Lgs 152/2006 e art. 16 comma 5 D.Lgs. 205/2010 punto b.3: "il registro cronologico e le schede di movimentazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti sono resi disponibili all'autorità' di controllo in qualsiasi momento ne faccia richiesta...")
Ed ecco il
COMUNICATO STAMPA DEL
COMUNE DI ALBANO LAZIALE RELATIVO ALLA NUOVA CONFERENZA DEI SINDACI
DI BACINO SU INCENERITORE E DICASRICA DI OGGI 6 FEBBRAIO
Alla
vigilia della Camera di Consiglio in cui si discuterà il ricorso
avverso il Decreto Clini presentato al Tribunale Amministrativo
Regionale dal Comune di Albano, i sindaci di bacino sono tornati a
riunirsi nella mattinata di oggi. I primi cittadini si sono
aggiornati sulle procedure legali che stanno andando avanti: ricorso
al Tar, appunto, denuncia alla Commissione europea e adesione al
ricorso alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo.
Al
tavolo si è anche discusso delle risposte avute da Gse e da Regione
Lazio sui quesiti posti dai sindaci di bacino, rispettivamente su
accesso ai finanziamenti pubblici e sulla necessità di analisi
nell’area di discarica. Nel primo caso il Gse ha trasmesso la
richiesta di accesso agli atti al Co.e.Ma che ora dovrà esprimersi
al riguardo. Nel secondo caso, invece, la Regione Lazio diffida
Pontina Ambiente dal produrre una relazione tecnica volta a
dimostrare la reale situazione igienico-sanitaria dell’area di
discarica. Lettera a cui seguirà anche la richiesta del Comune di
Albano Laziale per avere tempi certi di consegna della relazione da
parte della società.
Argomento
di conferenza è stato anche l’arrivo (protocollo di entrata al
Comune del 4 febbraio) del cronoprogramma per la costruzione
dell’inceneritore di Roncigliano, in un botta e risposta tra
Regione Lazio e Co.e.Ma. che in poco più di 48 ore ha portato alla
sua approvazione. Un cronoprogramma che, oltretutto, non riporta
alcuna data. La Conferenza dei sindaci ha quindi deciso di affidare
ai legali anche la determina con cui la Regione Lazio lo approva, per
valutare eventuali motivi di ricorso. Regione che lo stesso giorno,
lo ricordiamo, scrive a Pontina Ambiente per avere maggiori certezze
sull’inquinamento dell’area.
I
sindaci di bacino torneranno a riunirsi a breve per l’aggiornamento
di queste tematiche.
Leggi anche ECO 16