Ariccia
è famosa per la porchetta, meraviglia gastronomica, per la sua
invidiabile posizione a metà fra mare e monti, per Palazzo Chigi,
per i monumenti e anche per il suo ponte, il Ponte Monumentale,
struttura architettonica imponente che collega il centro storico con
la vicina Albano e quindi con Roma e “con il mondo”, essendo il
ponte parte stessa della via Appia.
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Lo
scopo essenziale della costruzione di questo ponte era di collegare
la Via
Appia tra Albano ed Ariccia. I lavori finirono nel 1854, anno in
cui venne inaugurato.
Il ponte, nel tempo, subì importanti
crolli e il primo si verificò il 1 febbraio 1944, durante la seconda
guerra mondiale, per i bombardamenti degli alleati. Il ponte fu
ricostruito dall'architetto Alessandro Batocchi e terminato nel
1947. Quindici anni dopo si verificò una nuova frana, questa volta
nella parte centrale, che venne subito ricostruita e bonificata.
Gran
parte della fama il ponte se l'è tristemente conquistata per i
numerosi suicidi che si sono gettati nel vuoto dai suoi 72 metri. Per
evitare che ve ne fossero altri, pochi anni fa, furono messe delle
reti di protezione.
La
chiusura (parziale) del Ponte Monumentale – Il
18 gennaio 2010 i Castelli Romani subiscono una sorta di divisione
in due: il Ponte viene chiuso al traffico pesante (automezzi
superiori alle 3,5t) e Ariccia diventa raggiungibile per la via Appia
soltanto con normali automezzi privati o a piedi.
“È
stato deciso questo dopo l'incontro con i responsabili dell'Anas e
Comune, in seguito alle sollecitazioni del Sindaco Cianfanelli sul
pericolosità del viadotto lungo la via Appia. Divieto di transito
dunque per tir, camion e autobus...” (Castellinews
26 12 2009)
Dopo
oltre 3 anni nulla è cambiato, il ponte è ancora nelle stesse
condizioni e i disagi per i cittadini che vivono oltre il ponte
(ariccini ma anche genzanesi o di velletri), specie se pendolari che
devono andare a lavorare a Roma sono enormi. Gli autobus del COTRAL,
così come tutti gli automezzi pesanti, vengono deviati per
Vallericcia, su strade che non erano e non sono adatte a ricevere una
simile mole di traffico. Chi vive su via di Vallericcia,
sostanzialmente inascoltato, porta le proprie proteste agli
amministratori, raccontando di strade, prive di marciapiedi dove ora
scorrono i bus e i camion, spesso a velocità da far tremare le case.
Il comitato di Vallericcia pubblica un manifesto e scrive al
Messaggero denunciando i fatti ma nulla accade.
Nel
frattempo i pendolari organizzano petizioni e raccolgono centinaia di
firme destinate alle amministrazioni competenti e ai giornali, una
anche a noi (VEDI
QUI),
con le quali chiedono la riapertura del ponte.
La
manutenzione della struttura -
Ma
chi doveva curare la manutenzione della struttura del ponte nel corso
degli anni? Di era il compito di sanare eventuali situazioni
negative che si fossero create? “La
consegna dei ponti - 31 gennaio 1996.
L’ANAS consegna al comune il tratto ariccino della via Appia Nuova,
inclusi i ponti. Il verbale
di consegna,
vistato dal sindaco E. Cianfanelli, dà atto che i ponti «…
risultano in buone
condizioni di conservazione e manutenzione …»
e che dalla stessa data il comune prende in consegna il tratto di
strada, «… regolando in nome, per conto e diritto proprio l’intera
proprietà stradale … e provvedendo direttamente, a propria cura e
spese, alla sua manutenzione ed a tutte le altre attività connesse
con la sua gestione, cessando in pari data l’A.N.A.S. da qualsiasi
competenza manutentoria, di governo, di vigilanza e di tutela».
L’ANAS assume due
impegni:
1) installare «… reti di protezione in corrispondenza del Ponte
monumentale …»; 2) eseguire i lavori che fossero risultati
necessari «… a seguito delle operazioni di controllo e verifica
…di stabilità delle strutture dei … ponti di Ariccia e S.
Rocco». Riflessione:
E.
Cianfanelli sapeva
dunque che dal 31 gennaio 1996 erano del comune gli obblighi
relativi alla gestione
del tratto ariccino della via Appia Nuova e che l’ANAS avrebbe
compiuto a sue spese lavori di consolidamento strutturale dei due
ponti citati solo se le indagini sulla loro stabilità fossero state
negative. Nulla
contestò
del verbale, compresa la dichiarazione sulle buone condizioni dei
ponti, riguardo ai quali sembrò sprofondare in un lungo
sonno.”
(dal
sito di Patto Sociale per Ariccia).
Quindi era ed è compito ed onere del comune di Ariccia la
manutenzione dei ponti sulla via Appia, compreso ovviamente il Ponte
Monumentale. Se tale manutenzione non è stata fatta bene e a
sufficienza, o per nulla, e se i il ponte, ed anche i viadotti che
seguono a Borgo San Rocco e a Galloro, hanno subito danni nel corso
degli anni, l'amministrazione ariccina avrebbe dovuto adoperarsi per
risolvere la questione, magari chiedendo l'aiuto della Provincia o
della Regione. Invece si è preferito spendere soldi, anche con
l'aiuto degli enti su detti, per altre opere, compiute e incompiute.
Sicuramente si sono spesi soldi per la progettazione della strada che
attraverserebbe Vallericcia, secondo le idee di cementificazione
della valle agricola che noi aborriamo ma che piacciono alla passata
amministrazione Cianfanelli. Soldi, questi e tanti altri, che si
sarebbero potuti risparmiare, a nostro giudizio, per sanare il
ponte... sempre che davvero ne abbia bisogno.
È
davvero a rischio il Ponte Monumentale? - Non
siamo realmente in grado di rispondere a questa domanda, rimaniamo
nell'incertezza, quella in cui ci ha posto l'amministrazione che non
ha mai ragguagliato a sufficienza (secondo il nostro metro di
giudizio) i cittadini. Sta di fatto che l'anno scorso, con la neve
che cadde abbondante, per alcuni giorni gli automezzi pesanti furono
fatti passare nuovamente sul ponte, come mostra anche un video su
Youtube (VEDI
QUI).
Forse la neve sana i ponti? Altro fatto strano è la costruzione
dell'ascensore inclinato realizzato accanto al ponte stesso per
collegare il Parcheggio sottostante con Piazza di Corte: è saggio
costruire un'opera così proprio accanto ad un ponte che non viene
giudicato solido tanto che vi si vieta il passaggio degli automezzi
pesanti?
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Non
solo. Con un manifesto molto chiaro l'UDC di Ariccia si è rivolto,
nei giorni scorsi, direttamente al commissario prefettizio, Dott.ssa
Enza Caporale, lamentando che ad oggi, nonostante le richieste
formalmente depositate in comune, Lei non abbia ancora risposto “per
cui –
dicono nel manifesto – dobbiamo
dedurre con grande disappunto, che la D.ssa caporale non ha alcuna
intenzione di affrontare detta problematica e, conseguentemente, di
assumere qualsiasi decisione e responsabilità in merito”.
Insomma
le vicende dello sfortunato Ponte Monumentale che tanto bene potrebbe
dare alla città di Ariccia, ai cittadini e anche agli operatori
commerciali, che tanto traffico per le vie limitrofe potrebbe
risparmiare, non sembrano destinate ad essere risolte a breve, salvo
che un un nuovo e più coraggioso amministratore di Ariccia analizzi
con attenzione tutti i dati in possesso e ne tragga le giuste
conseguenze: se
il Ponte ha bisogno lo si restauri, lo si riporti alla dignità ed
utilità di tre anni fa; altrimenti, se non ha bisogno di particolari
interventi, lo si riapra subito e si ridia alla città il suo
naturale collegamento con il mondo, togliendola dal suo assurdo e
dannoso isolamento.
Fabio Ascani
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