Il
ministro dell'ambiente Clini per stabilire se gli impianti che
trattano i rifiuti sul territorio laziale e che sono stati scelti
per fronteggiare l'emergenza romana fossero realmente in grado di
farlo ha inviato i Carabinieri del NOE che hanno rilevato che non
tutti i gestori avrebbero detto la verità sulle reali capacità di
trattamento di tali impianti. Nessuno dei dieci impianti controllati
dal Noe, infatti, tratterebbe i rifiuti al 100% della propria
capacità ma tutti si manterrebbero al di sotto del tetto massimo di
produzione che è stato stabilito dai tecnici secondo la grandezza e
requisiti dell'impianto stesso.
Intanto
c'è attesa per la decisione del TAR che giovedì mattina dovrebbe
deliberare sulla richiesta di sospensiva dei comuni di Albano Laziale
e di Col Felice al Decreto Clini. In particolare il sindaco
Donfrancesco di Col Felice fa notare che la potenzialità teorica non
è detto che corrisponda alle effettive possibilità, sia per carenza
di maestranze che per mancanza di tecnologia (da
fonte Adnkronos).
Ma
la riflessione più acuta su tutta la questione la troviamo sul sito
di Nando Bonessio, candidato per Rivoluzione Civile alla regione
Lazio: “A quanto pare per conoscere la natura e la situazione
degli impianti nel Lazio il Ministro dell’Ambiente Clini ha dovuto
chiedere l’intervento dei carabinieri del Noe, che hanno subito
aperto una inchiesta sugli impianti che utilizzano il trattamento
meccanico biologico (Tmb) del Lazio. Una notizia che ci lascia
esterrefatti. Nessuno vuole assumersi la responsabilità sia degli
errori commessi in passato sia per quelli che si stanno commettendo
ora da parte delle istituzioni preposte.
A
prescindere se si tratti di reato o meno, l’approssimazione con cui
si gestiscono i rifiuti nel Lazio è relativamente importante. La
magistratura farà il suo corso. Secondo noi, non è casuale che
tutte queste energie da parte delle Istituzioni siano spese solo
sulla questione Tmb mentre nulla si fa sul recupero della frazione
secca. La verità è che non si vuole a nessun costo uscire da questo
modello di gestione dei rifiuti, fatto di inceneritori e
mega-discariche. Del resto che cosa bisogna aspettarsi da
amministrazioni che non hanno fatto nulla se non essere
accondiscendenti verso il monopolista della monnezza e da un Ministro
del “non-ambiente” come Corrado Clini per il quale la soluzione
al problema dei rifiuti è quella di bruciarli negli inceneritori o,
di recente, anche nei cementifici?” (dal
sito di N. Bonesio)
Fabio
Ascani
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