“Il
Giorno della Memoria, secondo lo spirito della legge che ha istituito
questa giornata, non deve essere solo un evento commemorativo, ma
anche e soprattutto un evento culturale e didattico che valga come
monito alle future generazioni perché mai più si ripeta che
l'Italia, in aperta contraddizione con le sue tradizioni di libertà
e di umanità, si trasformi, come è avvenuto dal 1938 al 1945, in
uno Stato persecutore di quei suoi stessi figli che coraggiosamente,
lealmente, con dedizione e con altruismo avevano versato il proprio
sangue sia nelle guerre d'Indipendenza che nel Primo conflitto
mondiale”. (Renzo Gattegna, Presidente Unione Comunità
Ebraiche)
Il
27 Gennaio è l'anniversario della liberazione di Auschwitz, un
giorno che non si deve dimenticare e da 13 anni, in questa data, si
commemorano le vittime della Shoah, della mostruosa (talmente
“mostruosa” da risultare “incomprensibile”) volontà nazista
di sterminare un intero popolo. In questo giorno i canali
televisivi, con una programmazione dedicata ricordano attraverso film
importanti come “La
Vita è Bella”
di Benigni, su Rai1 o “Schindler's
List”
di Spielberg, su Iris. Per avere una panoramica completa dei
programmi Tv del 27 Gennaio potete cliccare QUI.
Anche
altre realtà culturali si impegneranno per
non dimenticare
e fra queste vogliamo ricordare lo spettacolo teatrale che verrà
interpretato dall'amico Gino Criscuolo al Teatro Bernini di Ariccia:
YOSSL
RAVOKER SI RIVOLGE A DIO,
da
Zvi
Kolitz con
Luigi
Criscuolo,
appunto, e per la regia di
Gabriele Marcelli.
Nel
settembre 1946 questo libro venne presentato come l’ultimo
messaggio scritto da un combattente del ghetto di Varsavia mentre
l’assedio delle forze tedesche si stringeva attorno al quartiere
ebraico. Anche se è da inquadrare esclusivamente come un testo
letterario Yossl Rakover rimane una delle più interessanti analisi
sull’ebraismo e sulla Shoah. “…Intanto
però sono ancora vivo, e al mio Dio, prima di morire, voglio parlare
come un vivo, come un semplice uomo, che vive e ha avuto il grande ma
disgraziato onore di essere ebreo.”
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