Il
commissario per l’emergenza Rifiuti nella Capitale, Goffredo
Sottile, ha individuato nel Lazio quattro impianti tmb, per il
trattamento meccanico e biologico, che dovranno trattare i rifiuti
indifferenziati di Roma, Fiumicino, Ciampino e Stato della Citta’
del Vaticano. I siti degli impianti indicati sono Albano Laziale
(Roma), a Viterbo, a Colfelice (Frosinone) e Castelforte (Latina).
I
siti sono 4, quindi, e non 10, come prevedeva il ministro Clini, e
questa differenza viene giustificata dal fatto che i siti di
trattamento meccanico biologico di Roma (2 AMA e 2 Colari) già
indicati nel provvedimento del Ministro dell'Ambiente, operano alla
massima capacità, ha spiegato Sottile, e non al 40% come si era
stimato in precedenza (i dati erano del 2010) e questo dovrebbe
significare che a Roma, nel frattempo, è davvero partita la
raccolta differenziata. E che sia partita sarà anche vero ma
certamente di passi avanti ne deve ancora fare, come ci ha detto lo
stesso Sindaco Alemanno il Primo dell'anno dalle sponde del fiume
Tevere. Vedi le dichiarazioni del Sindaco su Youtube
(http://youtu.be/ZfnrEiQ4BKE)
Intanto
da comune di Albano Laziale viene lanciato un messaggio forte:
“Non
saremo la pattumiera di Roma”.
“Alla
luce del decreto a firma del Ministro Corrado Clini, e del
conseguente atto del Commissario Prefettizio Sottile,
l’amministrazione comunale dichiara che porterà avanti qualsiasi
azione di contrapposizione per impedire che i rifiuti di Roma
arrivino sul nostro territorio.
Roma,
come sempre, risolve i suoi problemi scaricandoli su altri, in questo
caso sui Comuni della Provincia, usufruendo però dei benefici
economici di “Roma capitale”. Lo schema per cui a Roma vanno i
soldi e alla Provincia i problemi non è accettabile, e soprattutto
mette ancora una volta in luce l’arroganza con cui si decidono
tematiche così importanti, senza coinvolgere mai i territori
interessati. Questo è il deludente risultato a cui ci ha portato la
politica di Alemanno fatta di “scarica barile” e di decreti
dettati dalla “perenne emergenza”, e non da una seria
programmazione. Noi non saremo la pattumiera di Roma.
Facendo
poi una considerazione generale, il decreto fotografa una situazione
impiantistica del Lazio che stride con lo stato di emergenza che ci
vanno sbandierando da molto tempo. La dimostrazione è che gli
impianti esistenti sono evidentemente sotto utilizzati, oltre che
molto spesso fermi. Perché allora il piano regionale dei rifiuti
continua a prevedere la costruzione di nuove discariche e nuovi
impianti, in antitesi oltretutto con la volontà sempre manifestata
di voler incrementare la raccolta differenziata?
In
più, ad oggi l’amministrazione comunale non ha ricevuto alcuna
comunicazione ufficiale, se non notizie stampa. Mentre invece sono
state già contattate le società private che gestiscono gli impianti
e che, di fatto, vengono elevate ad unici interlocutori in
rappresentanza dei territori. Impostazione che ovviamente contestiamo
con forza.
Il
decreto, comunque, sarà discusso insieme ai sindaci di bacino che
scaricano a Roncigliano durante la riunione di venerdì 18 gennaio a
palazzo Savelli”. (Come si legge nel comunicato stampa del Comune
di Albano del 16 gennaio).
Fabio Ascani
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