Le
Nazioni Unite con il Doha climate gateway, che
sembra il titolo di un film d'azione, in realtà hanno deciso di
farne ben poca di azione: rimane il Trattato di Kyoto per salvare il
nostro pianeta e la nostra atmosfera, ma oggi a leggere i commenti
internazionali sull'evento, sembra proprio che ci si sia bloccati.
E
pensare che per mantenere il riscaldamento sotto i 2 gradi le
emissioni dei vari gas serra nel mondo (misurati in termini di
equivalenza all’anidride carbonica) devono scendere a 44 miliardi
di tonnellate entro il 2020: oggi siamo già a circa 50 miliardi e
senza interventi nel 2020 arriveremmo a 58 miliardi. (fonte
Unep: Programma Ambiente ONU).
Il
punto è che si dovrebbe, ogni stato per la sua parte, proporre ed
attuare politiche energetiche basate sull'utilizzo di fonti non
inquinati, prime fra tutte il sole e il vento. Non solo andrebbero
attuati programmi seri di risparmio energetico, a livello statale e
capillare. Risparmiare energia vuol dire inquinare meno, immettere
meno gas serra nell'atmosfera. Certo questi discorsi non piacciono a
quelle nazioni e a quei potenti che, in forte espansione industriale
ed economica, a tutto pensano tranne che al rispetto dell'ambiente.
Eppure prima o poi il pianeta ci presenterà il conto delle nostre
azioni e forse già lo sta facendo. C'è però una possibilità di
salvezza che viene dal basso, dalle persone, da chi è consapevole.
Questa possibilità passa attraverso uno stile di vita che è basato
sul rispetto dell'ambiente e sul risparmio individuale. Un buon stile
di comportamento e di vita, appunto, che deve diventare contagioso,
usando tutti i mezzi di trasmissione che ci sono dati a disposizione,
a cominciare dalla rete. Lanciamo messaggi ecologici ma diamo prima
di tutto il buon esempio e pretendiamo dalle nostre amministrazioni
comportamenti sostenibili. Per il nostro futuro, dei nostri figli,
del pianeta.
Vedi anche ECO 16