LA CULTURA NON SI VENDE LE SCUOLE NON SONO AZIENDE
Immagine della manifestazione di Roma tratta da Youreport.it
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Decine di migliaia di
persone sono scese in piazza in tutta Italia ed in Europa per
manifestare su scuola e lavoro, contro le politiche di austerity dei
governi che mortificano le aspirazioni di chi vuole studiare e di chi
lotta per un lavoro dignitoso. Le ragioni c'erano tutte e purtroppo
sono state soffocate nella violenza. Nessun media, o quasi,
approfondirà i motivi del dissenso popolare ma tutti si tufferanno
sulla notizia delle violenze fra polizia e manifestanti. Chi porta
disturbo nei cortei, chi provoca, non fa altro che affossare la
verità e le ragioni principali: tutto si tinge di rosso sangue e
l'obbiettivo di chi voleva giustamente e pacificamente contestare è
perso.
questa foto è un falso. |
E nel frattempo i
disonesti sono sempre pronti a spacciare il falso per vero, tanto per
agitare ancor di più le acque, e sul web, Twitter e Facebook, in pochi istanti è stata condivisa la foto di un ragazzino con il volto striato di sangue. Foto vera ma scattata in Spagna e non a Roma come
si voleva far credere (vedi QUI).
E manco ce ne fosse bisogno: basta andare sui siti dei maggiori
quotidiani per “crogiolarsi” nelle violenze di oggi (se volete
guardate Qui
o QUI).
Allora distinguiamoci,
smettiamo di parlare di violenza e pubblichiamo la testimonianza che
alcuni ragazzi hanno pubblicato sul Messaggero di Roma: “Dopo la
lunga giornata di oggi, ci sentiamo purtroppo sconfitti... Una
manifestazione durata più di quattro ore, piena di emozioni sincere
e spirito di cambiamento, dove per una volta sembrava forte e
consolidata l'unione tra studenti così da far pensare di poter
rivoluzionare davvero le cose ed uscire da questo mondo corrotto,
viene poco considerata. Gli scontri che ci sono stati da parte di
persone che poco avevano a che fare con noi studenti, che vogliamo un
futuro migliore anche a costo di perdere una giornata di studio,
hanno danneggiato fortemente il senso di questa bellissima
manifestazione non solo romana ma addirittura europea. Con queste
parole speriamo che il messaggio che gli studenti volevano mandare
arrivi perché davvero noi crediamo che le cose possano essere
cambiate ma solo se questo cambiamento viene sostenuto in modo
pacifico e dignitoso da tutti noi” (Per
leggere l'articolo con la lettera clicca QUI).
Un grazie al Messaggero per
aver dato spazio alla parte migliore di chi manifestava.
ECO 16 del 20 ottobre 2012 . Fra qualche giorno il nuovo numero.