Oggi,
25 novembre, è la Giornata internazionale contro la violenza
sulle donne, una data importante, simbolica: per ogni persona
sana è sempre 25 novembre. Il solo fatto che si sia sentito il
bisogno, giustamente, di istituire tale data la dice lunga sulla
gravità del problema. Secondo la Casa delle donne per non subire
violenza di Bologna: in Italia ogni due giorni una donna muore, a
colpire è un ex compagno o marito, o un fidanzato. Sono dati
allarmanti, inquietanti, che fanno rabbrividire.
Per
chi volesse approfondire il tema consigliamo la lettura del libro di
Riccardo Icona “SE QUESTI SONO GLI UOMINI”, un libro importante
che vuole sensibilizzare le cosciente e “smuovere la macchina
sociale”. Come dice l'autore: “Un
Paese che non rispetta la donna è molto lontano dall’idea di Paese
civile”.
Allora
pensiamo a fare in modo che il nostro paese migliori, che si avvicini
ad uno stato di civiltà più matura. Si incominci dalle scuole ad
insegnare il rispetto, a pretendere seriamente che che non avvengano
casi di bullismo nei confronti di alcuno. Lo stato di adoperi per la
certezza della pena nei confronti di chi commette violenza contro le
donne. Si faccia realmente una legislazione adeguata a garanzia delle
pari opportunità.
Come
scrive Luigi de Magistris sulla sua pagina Fb: “Il
femminicidio è figlio di un atteggiamento discriminatorio e
maschilista che vuole gli uomini in possesso dei destini (e dei
corpi) delle donne”.
Un
atteggiamento non solo arretrato, è folle. INCIVILE.
Si
inizi, o si torni, ad insegnare il rispetto.
F. A.
ECO 16: chi rispetta l'ambiente pretende rispetto per le donne il rispetto viene prima ed è condizione necessaria per l'amore.